"Troppi tamponi dal 15 ottobre" Le farmacie chiedono aiuto

Boom nelle richieste di test per l’obbligo di Green pass. Il presidente dell’Ordine Domenico Dal Re: "Chiediamo una mano alla consulta sanitaria". Il problema è l’aumento dei farmacisti sospesi: ora sono 26

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Sempre meno farmacisti, ma sempre più tamponi da fare. Le farmacie hanno le agende piene: col green pass che dal 15 ottobre diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori, coloro che non vogliono vaccinarsi si preparano a sottoporsi a un test (a pagamento, al prezzo di 15 euro) ogni 48 ore. E così sono già tantissimi gli appuntamenti per i tamponi programmati per il prossimo mese nelle farmacie: così tanti che i farmacisti non sanno come fare per tenere testa a tutte le richieste, e ora chiedono l’aiuto delle altre professioni sanitarie.

"C’è una forte impennata delle richieste per i tamponi – dice Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Ravenna –. Molte farmacie, come la mia, iniziano a farli già alle 7.30 del mattino per dare risposta a tutti. Il problema però è che il personale è poco, ed è diventato ancora meno dopo le sospensioni. Nel nostro territorio c’è una consulta degli organi sanitari patrocinata dal Comune: ci confronteremo in quell’ambito per trovare una soluzione".

L’obiettivo è trovare una soluzione che possa affiancare le farmacie dal 15 ottobre in poi, quando le richieste dei tamponi aumenteranno per l’introduzione del green pass per i lavoratori. Ad aggravare il problema per le farmacie ci sono le sospensioni dei farmacisti non vaccinati: in provincia al momento sono circa 26, una decina in più rispetto a un paio di settimane fa. "Qualcuno dopo la sospensione si vaccina e rientra al lavoro – aggiunge Dal Re –. Noi cerchiamo di convincere a vaccinarsi anche gli utenti che vengono per i tamponi, seguendo la linea politica del governo: ma solo il 2-3% effettivamente poi prenota. I più non vogliono sentire ragioni. Sta diventando molto dura tenere testa a tutto, il lavoro è tanto: con la pandemia le farmacie sono diventati come piccole case della salute, centri sanitari polifunzionali. Abbiamo fatto e stiamo facendo la nostra parte".

Il problema dei tamponi è molto sentito da tutte le farmacie che li effettuano, che in provincia sono 80: "Le richieste sono aumentate anche in prospettiva del green pass obbligatorio per lavorare dal 15 ottobre – dicono dalla farmacia Dradi –. L’agenda tende a riempirsi, cerchiamo di non perdere il ritmo e di adeguarci alle richieste. È una bella mole di lavoro, ma lo facciamo volentieri perché fa parte del nostro ruolo istituzionale".

"Siamo pieni fino a novembre – dicono anche dalla farmacia Moderna, in via Bovini – e abbiamo visto il boom nelle ultime settimane. Tanti in realtà si arrabbiano perché il tampone va pagato. I clienti sono tantissimi, sia fissi che non , da tutta Ravenna e dal circondario. È parecchio lavoro: chi li fa, chi riceve le telefonate, chi gestisce gli appuntamenti…". Ora l’Ordine spera di poter contare su un aiuto esterno per far fronte ai tamponi previsti per i prossimi mesi.

Sara Servadei