Truffa da 6 euro e falso ideologico Due militari nei guai

L’accusa è di avere attestato controlli su obiettivi sensibili in realtà mai eseguiti. Ovvero una vigilanza su esercizi pubblici di fatto mai avvenuta dato che i due, a causa di una indisposizione, non sarebbero mai usciti dalla caserma. Il tutto con un ingiusto profitto (6 euro lordi) legato all’indennità che scatta per servizi esterni.

Per quanto contestato il 31 luglio 2020 in Bassa Romagna, due carabinieri hanno visto sdoppiare le loro posizioni sebbene diversamente qualificate sul piano giuridico: da una parte la magistratura ordinaria a Ravenna e dall’altra quella militare a Verona. Un impasse chiaritasi in seguito a specifica istanza presentata da uno dei due difensori (l’avvocato Carlo Benini; l’altro indagato è difeso dal legale Nicola Zillo): la competenza resta in capo al gup Andrea Galanti del tribunale di Ravenna. Ciò vale per entrambi gli indagati anche se per il secondo il tribunale militare scaligero aveva già disposto l’archiviazione.

In particolare i due dovranno rispondere in concorso di falso ideologico aggravato dall’avere abusato di una pubblica funzione. E di truffa aggravata ai danni dello Stato.