Tumori della pelle, ecco il super ambulatorio di Ravenna

Inaugurati gli spazi della ’Skin cancer unit’, con strumentazione all’avanguardia. È diretta dal professor Ignazio Stanganelli

Tumori della pelle, la squadra della Skin Cancer Uniti con Dino Amadori

Tumori della pelle, la squadra della Skin Cancer Uniti con Dino Amadori

Ravenna, 6 dicembre 2019 - Per essere in prima linea contro melanomi e carcinomi cutanei, ieri mattina all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, è stata inaugurata la nuova ‘Skin cancer unit’ diretta dal professor Ignazio Stanganelli. La nuova struttura, che dipende dall’Irst – Istituto tumori della Romagna Irccs di Meldola ma è totalmente integrata con l’Ausl e quindi al servizio dei cittadini, si pone come una delle migliori e innovative realtà nel panorama specialistico dermatologico e multidisciplinare a livello nazionale. L’ambulatorio è dotato di tutte le più recenti tecnologie, fra cui la microscopia in epiluminescenza digitale, che consente di identificare precocemente i tumori della pelle, in particolare melanomi. «Sin dagli inizi – ricorda il direttore generale Irst Irccs Giorgio Martelli –, la struttura si è subito contraddistinta per la forte azione di prevenzione e l’utilizzo di tecnologie avanzate. Il nuovo centro è uno dei nodi più importanti del rapporto Irst-Ausl, un trampolino di lancio per raggiungere un obiettivo ancora più ambizioso: creare una rete delle dermatologie in Romagna».

Stanganelli ha poi ripercorso la storia della ‘Skin cancer unit’, nata nel 1992 all’interno dell’ospedale di Ravenna quando lo Ior – Istituto oncologico romagnolo decise di sostenere un suo progetto sul melanoma. «In quegli anni – ricorda il professore – iniziava la diagnosi precoce strumentale e la digitalizzazione in dermatologia: uno spartiacque tra un prima, durante il quale il medico osservava a occhio nudo la pelle basandosi solo sulle proprie competenze, e un dopo fatto di diagnosi con immagini ingrandite e l’ausilio di un computer. I molteplici progetti sviluppati a livello di ricerca e formazione, hanno consentito a Ravenna di diventare un centro importante per la diagnosi precoce del melanoma in Italia, in Europa e negli Usa. Tutta l’attività scientifica prodotta e pubblicata su riviste di settore ha poi consentito alla struttura di diventare anche sede dell’Università di Parma per attività di formazione e didattica».

«Oggi è nata ufficialmente un’unità – afferma Federico Cappuzzo, direttore del dipartimento Oncoematologia Ausl Romagna – che si occupa in tutto e per tutto di una problematica in cui la prevenzione può assicurare la guarigione al 100 per cento. Per questo, bisogna ulteriormente sensibilizzare le persone all’utilizzo di protezioni quando ci si espone ai raggi Uv, cancerogeni quanto il fumo di sigaretta».

Davide Melandri, direttore della Banca della Cute Ausl Romagna e responsabile Chirurgia Plastica, ha invece ribadito l’importanza del lavorare in modo interdisciplinare per salvare più pazienti. «Tutti ci invidiano i nostri dati – evidenzia – Abbiamo un registro tumori aggiornato dai dermatologi del territori. Nel corso degli anni, inoltre, vengono tolti melanomi sempre più sottili, il che significa aver individuato presto la lesione».

Per Dino Amadori, direttore scientifico emerito Irst e presidente Ior, l’Oncologia è cresciuta in Romagna soprattutto grazie alla ricerca e alla formazione permanente. «Quando si sta insieme e ognuno fa la sua parte – dice –, si può realizzare qualcosa di grande non solo a livello nazionale ma persino europeo. Speriamo che scoppi l’amore tra l’Irst e l’Ausl…». Immediata la risposta del sindaco di Ravenna Michele de Pascale: «Spero davvero che, già a partire dal prossimo anno, si possa concretizzare il grosso salto di qualità tra Ausl Romagna e Irst. E anche l’univer sità sarà una grande opportunità».