È vero che in questi giorni la visita dello chef Alessandro Borghese, in città per girare un episodio del suo programma ’4 ristoranti’, ha monopolizzato l’attenzione in città. Ma diciamoci la verità: l’aspetto promozionale è solo quello più ’nobile’ con cui si giustifica l’interesse. La verità è che, piaccia o meno, il programma di Borghese negli anni si è ritagliato una buona fetta di pubblico: molto pop ma non troppo ’trash’, a differenza di molti altri format televisivi, fa sentire un po’ tutti in grado di dare giudizi sulla buona cucina – e diciamocelo, non è che noi italiani ce la siamo guadagnata per caso la fama di grandi amanti del cibo. Borghese si è ritagliato un personaggio positivo, che porta buonumore e critica senza essere mai troppo severo. In questi giorni in città lo hanno visto in tanti, lui si è fatto fotografare anche davanti alla tomba di Dante e a quanto pare non si è sottratto all’incontro con commercianti del centro e spettatori della trasmissione.
Da un punto di vista turistico, l’attrattività della città dipende da tanti fattori: anche un programma televisivo può essere un volano, in un ’mosaico’ più ampio di iniziative, servizi e attività promozionali. Se vogliamo guardare ai visitatori, il grande difetto di Ravenna restano i collegamenti, il suo eterno isolamento che è parte del fascino del suo passato: ma questa è un’altra storia.