LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Ubriaca alla festa di battesimo, manda tre persone all’ospedale

Arrestata transessuale 35enne che, in un ristorante di Lido di Classe, ha dato in escandescenze

Caos alla festa di battesimo, ubriaca si imbuca e manda tre persone all'ospedale. Arrivano i carabinieri
Caos alla festa di battesimo, ubriaca si imbuca e manda tre persone all'ospedale. Arrivano i carabinieri

Ravenna, 12 settembre 2023 – Si era imbucata in una festa di battesimo e forse, a modo suo, l’intenzione iniziale era quella di divertirsi. Ma l’esito finale è stato tutt’altro: tre persone finite in ospedale – il ristoratore e due carabinieri – e lei arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personale aggravate e rifiuto di indicare le proprie generalità. Protagonista una transessuale brasiliana di 35 anni, Paulo Sergio G.V.F., incensurata, il cui comportamento molesto, nella notte tra sabato e domenica, ha guastato un ricevimento in un ristorante di Lido di Classe, località nella quale dimora.

A contattare il 112 è stato il ristoratore il quale riferiva che nel locale, oltre al normale servizio di ristorazione, vi era anche il ricevimento per un battesimo. Poco dopo l’una era entrata una donna che, dopo aver chiesto un drink, ha cominciato a ballare con i partecipanti alla festa per poi, visibilmente ubriaco, arrecare disturbo ai presenti, buttandosi a terra, spingendo e urlando. Le lamentale dei clienti, a quel punto, avevano indotto il titolare ad accompagnare fuori quella persona, la quale ha però reagito in malo modo, spingendo il padre del titolare del locale che, finito a terra, si è procurato escoriazioni alle ginocchia, poi medicate al pronto soccorso di Cervia da cui è uscito con una prognosi di tre giorni. Al loro arrivo i carabinieri hanno verbalizzato la presenza di una una persona di sesso maschile, in abiti da donna, seduta a terra e non in grado di deambulare correttamente a causa dello stato di alterazione psicofisico, con forte alito vinoso dovuto all’abuso di alcol. La transessuale ha subito cominciato ad alterarsi, minacciando i militari con frasi del tipo “Vi denuncio, ve la faccio pagare“, rifiutando l’invito a fornire un documento d’identità: “Non ti do proprio niente, voglio solo andare a casa“.

Quando, per allontanarsi, ha spintonato un brigadiere, lo stesso assieme a un collega ha cercato di bloccarlo, subendo una reazione fatta di calci e spintoni. Non senza fatica, alla fine, con l’aiuto di altri militari intervenuti in loro ausilio, sono riusciti a bloccarla. Due carabinieri sono finiti al pronto soccorso con lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. Una volta portato negli uffici del comando di Milano Marittima, l’arrestata avrebbe tentato di stringersi le manette ai polsi per procurarsi lesioni volontarie, continuando a inveire contro i militari, impossibilitati a sottoporlo a foto segnalamento. Per tranquillizzarla si è così reso necessario l’intervento di un’ambulanza del 118, col personale sanitario che ha provveduto alla somministrazione di un ansiolitico.

Ieri mattina, tutelata dall’avvocato Giacomo Scudellari, la 35enne è comparsa in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto. Il giudice Cosimo Pedullà l’ha liberata senza ravvisare l’esigenza di misure cautelari; l’accusa, col viceprocuratore Adolfo Fabiani, chiedeva l’obbligo di firma una volta a settimana, in attesa del processo che si terrà a fine ottobre.