Ubriachi e molesti, Daspo urbano per undici

Sono le persone che al momento non possono mettere piede in alcune zone della città, tra il centro e la zona dello stadio

Migration

C’è chi è stato trovato a dormire nell’area verde davanti a Sant’Apollinare Nuovo e chi, in preda ai fumi dell’alcol, dopo aver importunato i turisti, ha tentato di arrampicarsi sulle mura della Basilica di San Vitale, nel cuore di Ravenna. Gesti che sono costati cari a chi li ha commessi, così come il campeggio abusivo dei nomadi in via Sighinolfi, dove si tiene il mercato ambulante settimanale, e in via Travaglini, tra la Coop Teodora e il McDonald’s, in zona Pala De Andrè. Sono undici i soggetti finiti nei guai, destinatari di altrettanti Daspo urbano, emessi dal questore Giusi Stellino e tuttora in vigore, che impediscono loro di rimettere piede in alcune zone della città per un anno. Le zone off limits in questione sono il centro storico, tra l’isola di San Giovanni e l’area del silenzio con la Tomba di Dante, quella di via Travaglini, quella dello stadio e quella di via Cavina, vicino alla Coop di via Faentina.

Tra gli irriducibili del Daspo urbano c’è un 54enne pregiudicato originario del Sud Italia ma residente in un’abitazione di Ravenna. O almeno così è sulla carta, visto che l’uomo è stato trovato più volte dagli agenti della Polizia locale di Ravenna mentre dormiva in varie zone della città come il portico del chiostro di casa Oriani nell’area del silenzio dove si trova la Tomba di Dante. Interessato da diversi ordini di allontanamento nel corso degli ultimi anni per episodi molesti che lo hanno visto anche dormire ubriaco su panchine dell’isola di San Giovanni, al momento il 54enne è destinatario di ben due Daspo. Uno, che scadrà a fine gennaio, gli impedisce di rimettere piede nell’area del silenzio, mentre l’altro, con scadenza alla fine del giugno prossimo, gli preclude la permanenza nell’isola di San Giovanni.

Molestie ai turisti e bivacco tra la basilica dello Spirito Santo, accanto al battistero degli Ariani, e Sant’Apollinare Nuovo, per una coppia di nomadi, 29 anni lui e 23 lei. Entrambi sono stati colti dalla Polizia locale di Ravenna alla fine dell’agosto scorso mentre chiedevano con insistenza denaro agli avventori di un locale in piazzetta degli Ariani. Tutti e due già destinatari di ordini di allontanamento per essere stati sorpresi a bivaccare pure a Marina di Ravenna tra gli uffici, la biblioteca comunale e piazza Dora Markus, all’inizio del novembre scorso si sono resi protagonisti di episodi di degrado. Il 29enne è stato sorpreso dai vigili mentre dormiva nell’area verde davanti a Sant’Apollinare Nuovo, disteso su cartoni e avvolto in una trapunta, la 23enne aveva invece scelto per la notte il pavimento del porticato della basilica dello Spirito Santo accanto al battistero degli Ariani. Il Daspo è scattato per l’inosservanza degli ordini di allontanamento. C’è poi un 33enne originario della Polonia, più volte destinatario di ordini di allontanamento nel 2021, che quest’anno ha continuato con episodi molesti che lo hanno visto ubriaco importunare gli avventori di un locale in piazza del Popolo ma anche i turisti tra San Vitale e Galla Placidia. Qui, tra l’altro, l’uomo ha tentato la scalata delle mura della basilica. Risultato? Un Daspo urbano in quella zona, che scadrà a novembre 2023.

Daspo urbano anche per un 45enne del Pakistan, noto agli agenti della Polizia locale. Le volte in cui è stato fermato sono diverse: nel maggio scorso aveva preso di mira la titolare di un esercizio pubblico del centro che lo aveva esortato a non infastidire i clienti, insultandola e sputandole in faccia per due giorni di fila. Lo scorso settembre, poi, era diventato l’incubo dei residenti di un condominio di via Diaz, che aveva scambiato per dormitorio con toilette. Nel gruppo dei destinatari di Daspo urbano, in particolare per la zona di via Cavina, ci sono padre e figlio di 63 e 39 anni, originari del Sud Italia e con precedenti, trovati a dormire in più di un’occasione sotto al porticato del liceo musicale ‘Pinza’. I due erano diventati pure l’incubo dei residenti di un vicino condominio e di tutta la zona di via Cavina dove erano soliti bivaccare, finché anche per loro non è arrivato il provvedimento del questore.

Milena Montefiori