
Nottata movimentata quella tra giovedì e venerdì in centro a Faenza. Un 39enne del posto, con precedenti, è stato arrestato
Nottata decisamente movimentata quella tra giovedì e venerdì nel centro di Faenza, che si è conclusa con un carabiniere contuso (prognosi di 5 giorni) e un 39enne faentino arrestato. L’episodio si è verificato in corso Saffi, intorno alle 3 di notte. L’uomo in preda ai fumi dell’alcool, aveva iniziato a dare fastidio ai residenti urlando per strada e stava disturbando chiunque incontrava. Per questo un passante ha contattato i carabinieri chiedendone l’immediato intervento. Prontamente si è precipitato sul posto, in pieno centro cittadino, un equipaggio del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Faenza. Alla vista della gazzella però l’uomo, con precedenti penali per reati contro il patrimonio come furti e reati contro le persone come violenza privata, si è dapprima dato alla fuga cercando di sfuggire al controllo. Una volta intercettato dai militari dell’Arma, però, l’uomo anziché collaborare si è rifiutato di fornire le proprie generalità e anzi ha addirittura ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, tra l’altro prendendo a calci e danneggiando anche l’auto di servizio. In corso Saffi nel frattempo, proprio a causa del trambusto, si è portata sul posto anche una Volante della Polizia di Stato del Commissariato di Faenza, in supporto dell’intervento dei carabinieri. Le forze dell’ordine poi sono riuscite a tranquillizzare l’uomo che da una decina di giorni era uscito dal carcere dove si trovava per una misura cautelare disposta nei suoi confronti per concorso in una rapina commessa a Rimini.
Quindi il 39enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni a pubblico ufficiale. Per uno dei due carabinieri, una volta terminato l’intervento, si è reso infatti necessario il ricorso alle cure mediche a causa delle contusioni riportate durante la colluttazione. Dell’episodio è stato informato il pm di turno Raffaele Belvederi. Dopo una notte trascorsa in camera di sicurezza, il 39enne giovedì è comparso in tribunale a Ravenna, per la direttissima davanti al giudice Cristiano Coiro e al viceprocuratore onorario Simona Bandini. L’uomo, difeso di fiducia dall’avvocata Giovanna La Mela, durante l’udienza ha spiegato che si era agitato perché ubriaco e ha chiesto scusa al carabiniere per averlo aggredito. Ha poi spiegato di essersi agitato perché non voleva essere ammanettato e poi perché le manette erano troppo strette e a questo proposito ha mostrato al giudice dei segni ai polsi. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di permanenza notturna in casa. L’avvocata La Mela ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato a metà settembre.