Ravenna, strage di uccelli. Si teme il botulino

Centinaia di volatili morti nella Valle della Canna in secca

Valle della Canna, centinaia di uccelli senza vita

Valle della Canna, centinaia di uccelli senza vita

Ravenna, 3 ottobre 2019 - Centinaia di uccelli morti nella valle della Canna. Uno scenario da epidemia o da strage, comunque lo si voglia chiamare. Alzavole e germani galleggianti nelle poche pozze d’acqua presenti, putride, sempre più zeppe degli escrementi degli uccelli, in un ambiente con ormai poca acqua e senza alcun ricambio. Adesso sarà il laboratorio di Lugo dell’Istituto zooprofilattico a pronunciarsi sulla causa di questa moria. L’ipotesi che circola in questo momento è che a causare il decesso sia stato il botulino.

E' lo scenario che è apparso ieri a chi ha deciso di andare a vedere cosa stava succedendo nella valle della Canna, sulla Romea. Quattro o cinque uccelli di valle trovati morti contemporaneamente in un ’chiaro’ da caccia avevano destato il primo sospetto. Anche perché già da qualche giorno, i cacciatori che frequentano gli appostamenti fissi dentro a laghetti artificiali (i chiari, appunto) erano stati colpiti dal ritrovamento di alcuni uccelli morti, ma soprattutto dal volo degli acquatici: testa quasi penzolante, andamento irregolare.

Si avvertiva qualcosa di anomalo. Da qui, la decisione di andare nella valle della Canna e la drammatica scoperta. Nel corso dell’ultimo censimento, a metà settembre, erano stati contati in quest’area tutelata dall’Unione europea quattromila esemplari solo di alzavole. Ma era stata anche segnalata la scarsissima acqua presente: da un mese non ne veniva immessa di fresca, le paratoie del Lamone erano rotte, una strage purtroppo annunciata da anni. Sono state raccolte anche alcune decine di animali ancora vivi. Gli uccelli sono stati lavati e tenuti in acqua fresca corrente: alcuni hanno dato segno di riprendersi, la stragrande maggioranza non ce l’ha fatta.

Ad appesantire la situazione nella zona, c’è anche la circostanza che proprio oggi si apre la caccia nella zona di pre parco.  Il pericolo consiste nel fatto che acquatici presenti in zone pinetali o lungo canali prendano il volo pensando di andare a rifugiarsi nella valle della Canna. Condannandosi probabilmente a morte. E non per i pallini di un fucile. 

Diversi cacciatori nella serata di ieri hanno annunciato che rinunceranno alla giornata prevista dal calendario venatorio. Oggi le guardie del parco e la Forestale andranno a fare una verifica nell’habitat della vicinissima Punte Alberete, separata dalla Valle della Canna soltanto dal Lamone.  «Ho paura anche solo a pensare cosa possiamo trovare in quell’area umida così malridotta» diceva ieri sera una delle persone che ha partecipato alla raccolta degli uccelli morti.

Valle della Canna e Punte Alberete attendono da almeno 6 o 7 anni la pubblicazione di un bando per la loro gestione.  Nel frattempo la situazione è andata peggiorando, tra siccità e acqua putrida. E ora anche uccelli morti a decine.