LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Uccisa da ruspa in spiaggia. Il test sul conducente: "Positivo alla cocaina"

Cervia, una turista di 66 anni era stata travolta dal mezzo meccanico. Lui, già condannato per omicidio stradale: droghe assunte tempo prima.

Il luogo dell’incidente e la ruspa con cui è stata travolta la turista

Il luogo dell’incidente e la ruspa con cui è stata travolta la turista

Ha riconosciuto di aver fatto uso di cocaina, ma ha precisato che non si trattava di un’assunzione recente. Lo ha detto Larry Gnoli, 54 anni, di Montaletto, una frazione di Cervia, nel Ravennate, durante l’interrogatorio davanti agli inquirenti che lo indagano per omicidio colposo. È lui l’uomo alla guida della ruspa che sabato scorso, 24 maggio, ha investito e ucciso sulla spiaggia di Pinarella di Cervia la 66enne vicentina Elisa Spadavecchia. Il punto chiave ora riguarda gli esami tossicologici: l’analisi delle urine ha dato esito positivo alla cocaina. Ma questo tipo di test può rilevare tracce anche molti giorni dopo l’assunzione. Da ambienti investigativi trapela che anche gli esami del sangue hanno dato esito positivo, facendo ipotizzare un’assunzione recente e potenzialmente rilevante ai fini della dinamica.

La difesa, affidata all’avvocato Vittorio Manes del foro di Forlì, insiste sul fatto che il proprio assistito ha ammesso sì l’uso della sostanza, ma non nelle ore immediatamente precedenti al fatto. Tuttavia, sull’intera vicenda pesa un precedente: nel marzo 2022, Gnoli investì, uccidendolo, un anziano sulle strisce pedonali, sempre in stato di alterazione da cocaina. In quel caso, per ragioni di strategia processuale, la difesa optò per un rito abbreviato, senza contestare gli esiti degli esami del sangue che confermavano la positività alla sostanza. La condanna a due anni e mezzo è definitiva, ma non ancora eseguita.

La Procura, alla luce degli esami ematici, potrebbe ora valutare la possibilità di una misura restrittiva. Sul tavolo pesa la recidiva, anche se per la difesa è improbabile un rischio concreto di reiterazione, dal momento che — con patente revocata e in assenza di un cantiere attivo — non potrebbe tornare alla guida. Nonostante la patente gli fosse stata revocata proprio dopo quell’episodio, Gnoli aveva ripreso a lavorare come operatore di mezzi meccanici, da alcuni mesi formalmente per conto del figlio.

L’incarico riguardava lo spianamento delle spiagge, affidato dalla cooperativa bagnini di Cervia al consorzio Consar. La cooperativa, però, ha dichiarato che l’appalto era scaduto da circa venti giorni. Gnoli sostiene invece di essere stato ancora operativo per lavori urgenti a seguito delle mareggiate, sempre per lo stesso committente.

Un altro punto controverso riguarda l’abilitazione alla guida del mezzo. Nonostante la patente revocata, l’uomo avrebbe esibito documenti che gli consentirebbero, in ambito non stradale, di condurre mezzi cingolati su aree demaniali come le spiagge. Gnoli, del resto, da 36 anni svolge mansioni analoghe durante la stagione balneare. E questo era noto a tutti.