Ravenna, 4 giugno 2025 – E’ arrivata dopo due ore e mezza di camera di consiglio, la decisione della Corte d'Assise di Ravenna per il caso di Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che la mattina dell’8 gennaio 2024 si era gettata dal nono piano del suo condominio di via Dradi a Ravenna portando con sé in braccio la figlia Wendy di sei anni e legata alla vita la barboncina Jessy.

E' stata assolta per mancanza di imputabilità perché, come aveva stabilito la perizia psichiatrica, era incapace di intendere e di volere quando uccise la figlia. Ma, dato che è socialmente pericolosa soprattutto per se stessa, per lei è stata disposta la libertà vigilata per almeno un anno nella struttura individuata dal centro di salute mentale dove tutt'ora si trova ricoverata con il divieto di uscirne se non accompagnata dal personale e l'obbligo di sottoporsi alle terapie.
In quel giorno del 2024 dopo un volo di 28 metri circa, la donna era stata l’unica a sopravvivere, forse trattenuta nella caduta dalle impalcature che in quel periodo cingevano lo stabile. La decisione dei giudici ha ricalcato la richiesta sia del Pm Stefano Stargiotti che dell'avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini. In aula la 41enne non c'era. Erano presenti il padre e una zia dell'imputata, oltre all'avvocato Massimo Moriglioni che rappresenta il marito in qualità di parte offesa.