Un enigma da risolvere: sequestrato un coltello lavato in maniera maldestra

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La ragazza che ha dato l’allarme, avrebbe riferito di avere intravisto la non meglio precisata sagoma di qualcuno in fuga giù per le scale. In ogni modo, la morte di Ilenia Fabbri si presenta al momento come un autentico giallo.

Un caso di quelli dove insomma, perlomeno nelle prime fasi, è difficile allineare le carte del mazzo. Chiaro che se dovesse essere confermata l’ipotesi che l’arma del delitto sia davvero un coltello da pane maldestramente ripulito in un lavello, ecco che allora cadrebbe lo scenario di un furto trasformatosi in omicidio: quale ladro occasionale si preoccuperebbe infatti di ripulire elementi della scena di un crimine? E anche se dovesse essere confermata l’eventuale veemente colluttazione, perderebbe quota la mano del ladro: questi, una volta scoperto, avrebbe avuto più interesse a scappare piuttosto che a indugiare menando fendenti con il rischio di farsi beccare in flagranza; né la donna avrebbe cercato di inseguire un malvivente, per di più in piena notte, scegliendo piuttosto una rapida chiamata alla polizia. Chiaro che la pista del ladro, sebbene defilata, perlomeno a caldo non è stata del tutto scartata: tanto che il pm Barberini (nella foto) ha parlato di indagini a 360 gradi.

Ma gli sforzi degli inquirenti punteranno inevitabilmente da subito a scandagliare la vita della 46enne, tra familiari, amici, conoscenti e vicini di casa. La donna, che lavorava in una concessionaria di Imola, si era separata dal marito Claudio, titolare di una officina di Faenza, e aveva da un paio d’anni intrapreso una relazione con un nuovo compagno: Stefano, idraulico. I due uomini, così come la figlia Arianna della defunta e l’amica ospitata l’intera notte, sono stati a lungo sentiti dagli investigatori in Commissariato. Ore tra domande e risposte al netto delle quali – perlomeno fino alla tarda serata di ieri – erano tutti rimasti come semplici persone informate sui fatti. Secondo quanto finora riferito agli inquirenti, la figlia si trovava assieme al padre al momento del delitto, in viaggio da meno di un’ora verso Milano per ritirare un’auto: ciò insomma li renderebbe del tutto estranei all’accaduto. Estranea si è definita pure l’amica, la quale ha detto di essersi chiusa in camera dopo i primi rumori.

Dopo il rinvenimento del cadavere, padre e figlia sono tornati subito in città. Dopo qualche ora, la polizia è riuscita a rintracciare il compagno della 46enne: anche lui, sconvolto e stupito, si è dichiarato assolutamente estraneo all’omicidio della donna.

a.col.