
La capitaneria di porto ha rintracciato a 2 chilometri dalla costa un sub 47enne che aveva perso l’orientamento a causa della nebbia. Ora sta bene ma ha compreso il pericolo che ha corso .
Ravenna, 23 gennaio 2025 – Quando le nebbie fitte avvolgono il mare, anche il più esperto dei pescatori può ritrovarsi a combattere contro l’ignoto. Un uomo di 47 anni, appassionato di pesca subacquea, è stato tratto in salvo dalla Guardia Costiera di Ravenna dopo essere stato disperso per ore al largo di Lido di Classe. Una vicenda incredibile non solo per il lieto fine, ma anche per il lavoro straordinario della Capitaneria di Porto, che ha superato ostacoli significativi per concludere la missione.
Il dramma della notte in mare
Il pescatore si è immerso nelle acque del bagno Albatros nella serata precedente per una battuta di pesca subacquea. Equipaggiato e con una buona conoscenza del mare, si è ritrovato in difficoltà a causa della fitta nebbia che ha avvolto la costa, disorientandolo tanto da farlo superare inconsapevolmente la scogliera. Lontano dalla sicurezza e in mare aperto, ha affrontato la fredda morsa delle acque marine esposto al pericolo di andare alla deriva.
Scatta l’allarme all’alba
L’allarme è stato lanciato all'alba quando i familiari hanno contattato la Capitaneria non vedendolo rientrare. L'auto è stata ritrovata nei pressi del bagno Albatros con i suoi abiti all’interno, conferma che si trovava ancora in mare. La squadra di soccorso ha iniziato a coordinare un sistema di ricerca in condizioni di visibilità ridottissima.
- Impossibile l’utilizzo degli elicotteri a causa della nebbia.
- Ricerche concentrate interamente in mare attraverso mezzi di pattuglia.
Ricerche e speranza
La centrale operativa ha suddiviso lo specchio d’acqua in settori, assegnando mezzi specifici come la motovedetta CP 847 di Ravenna e il gommone dei vigili del fuoco. I mezzi, seguendo schemi Sar efficienti, si sono mossi con estrema precisione per ottimizzare le ricerche.
Dopo ore di angoscia, a mezzogiorno, l’uomo è stato individuato dalla motovedetta CP 847 a circa due chilometri dalla costa. Era stremato ma cosciente e fortunatamente in buone condizioni di salute. La moglie, preoccupata, ha assistito alle ricerche dalla riva, senza mai perdere la speranza. A bordo, ha raccontato il suo calvario contro la nebbia che lo disorientava. Ha cercato rifugio mentenendo la lucidità e determinazione di fronte al pericolo.
Salvataggio e gratitudine
Portato a terra senza segni di ipotermia e senza necessità di cure mediche, il pescatore ha espresso profonda gratitudine verso gli uomini della Guardia Costiera, definiti i suoi “angeli custodi”. Emozionato, si è ricongiunto con i suoi familiari, che lo attendevano con ansia.