Un ’ponte’ del 2 giugno senza turisti

Tutto fermo, albergatori e ristoratori sperano ora nel via libera agli spostamenti fra regioni

di Roberta Bezzi

In questa ‘nuova’ normalità della fase 2 dell’emergenza sanitaria Covid-19, quello del 2 giugno sarà in realtà un ‘non ponte’ perché – con molta probabilità, per via della chiusura delle Regioni – mancheranno i turisti sia in città che al mare. I prossimi quattro giorni segneranno, però, l’apertura ufficiale della stagione balneare con la quasi totalità degli stabilimenti pronti a ricominciare.

"Sarà un’estate diversa ma vivibile con un po’ di rispetto reciproco – afferma Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna –. Applicheremo i protocolli regionali che, nel complesso, sono fattibili al fine di garantire il distanziamento la tranquillità dei fruitori della spiaggia. Speriamo, sin da queste giornate, di poter rivedere gli emiliani che da sempre rappresentano una fetta importante della nostra clientela. Come di consueto, la nostra sarà una spiaggia per tutti, per bambini con i loro giochi e per adulti, con la possibilità di fare qualche sport come il beach-tennis, anche in doppio. Ancora ci manca un po’ di chiarezza su qualche punto, ma confidiamo di saperne di più nei prossimi giorni".

Guardando al comparto alberghiero, però, l’ottimismo viene meno. "Non si sta muovendo nulla – rivela Raffaele Calisesi presidente di Federalberghi Confcommercio Ravenna–. Nella città d’arte molte strutture sono ancora chiuse, le poche aperte sono a conduzione familiare, con marito e moglie senza dipendenti e con poche camere. So che qualcuno aveva provato a riaprire anche a Marina o a Lido di Savio, ma senza ricevere alcuna richiesta. Per il concerto di Riccardo Muti per il Ravenna Festival, l’interesse sembra maggiore ma una giornata non basta per tornare a respirare. Speriamo che con la riapertura delle regioni dal 3 giugno, finalmente il turismo possa rimettersi in moto. La pandemia si è ormai esaurita, non c’è più motivo di prolungare l’agonia. Chiederemo anche di togliere qualche restrizione, come le mascherine, e il ritorno alle colazioni a buffet che da sempre sono il nostro punto di forza".

Se gli hotel ‘piangono’, anche i ristoranti non stanno attraversando un bel momento. "Per il 2 giugno non abbiamo alcuna prenotazione da fuori – dice Mauro Mambelli, presidente Confcommercio Ravenna –. Per noi è normale, ma il fatto che gli alberghi siano vuoti è un segnale anche per noi. Dal 18 maggio, data di riapertura, abbiamo lavorato solo con i clienti locali che ci vogliono bene e qualche lavoratore. Ma arrivare a sera e fare 30 persone anziché le consuete 150-200, vuol dire chiedersi se davvero valga la pena tenere aperto. Volevamo tanto la riapertura, ma la realtà è che mancano le persone. I locali che funzionano di più? Quelli che attirano una clientela giovane che non rinuncia agli aperitivi".