"Un ponte per unire Ravenna al Senegal"

Diop Ndeye Bigue, titolare della Teranga Nbd events: "Voglio organizzare una fiera internazionale nel mio Paese"

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La fuga dal proprio Paese, l’arrivo in Italia, il difficile processo di integrazione. E poi lo spirito imprenditoriale che l’ha portata in giro per il mondo, e con il quale ora vuole riunire le sue due terre: il Senegal e Ravenna. È una storia di rivincita quella di Diop Ndeye Bigue, titolare della Teranga Nbd events, agenzia che organizza eventi.

Innanzitutto, quando è arrivata in città?

"Nel 2005. Come tanti altri, sono arrivata in Italia da immigrata, dal Senegal".

Ha dovuto attraversare il Mediterraneo su una barca di fortuna, come fanno in tanti?

"No, per fortuna il mio percorso di ingresso in Italia è stato più semplice. Ma purtroppo tanti giovani sono costretti a usare quella strada. C’è tanto da fare nel mio Paese".

Cosa faceva a Ravenna nel 2005, al suo arrivo?

"Ho lavorato per un po’ in un’attività in via Gamba, poi mi sono occupata dell’assistenza agli anziani in una struttura della città. Quindi ho lavorato in spiaggia, in un bagno di Marina di Ravenna. E infine ho aperto la partita Iva e ho iniziato a lavorare come libera professionista, organizzando eventi".

Ad esempio?

"Nel 2011 ho organizzato una fiera a Cervia e Milano Marittima, patrocinata dal Comune. Da lì ho iniziato a lavorare a fiere e incontri. Ho collaborato con figure molto conosciute dell’imprenditoria ravennate, ho conosciuto anche il sindaco de Pascale quando era assessore a Cervia. Voglio molto bene a Ravenna".

Ha preso parte anche ad eventi all’estero?

"Sì, ad esempio sono presente tutti gli anni alla Fiera internazionale a Parigi. Là mi hanno anche intervistato e pubblicato le mie foto. Sono stata invitata anche alla Fiera internazionale in Costa D’Avorio. Tutto questo io lo devo a Ravenna".

E ora a cosa sta lavorando?

"Con l’esperienza che ho accumulato in questi anni voglio organizzare una fiera internazionale in Senegal. Il mio Paese ha un gran bisogno di meccanizzare l’agricoltura, per trasformare la filiera agro industriale e creare valore aggiunto. Serve anche il know how, ci sono problemi di logistica e packaging. E con questa fiera voglio mettere a frutto nella mia Africa ciò che mi ha dato il mio Paese di adozione".

Quando si terrà la fiera?

"Stiamo valutando: giugno o ottobre del 2023".

Come si sta organizzando?

"Coinvolgendo vari Paesi: Costa D’Avorio, Mali, Angola, Gabon. La fiera avrà la partnership del governo senegalese, per cui sono stata ricevuta dal Presidente della Repubblica e dal ministro dell’Agricoltura. L’obiettivo è anche creare dei dibattiti sull’agricoltura, sulla formazione e sul lavoro femminile nel mondo rurale".

Coinvolgerà anche realtà ravennati?

"Sì e ciò che vorrei è fare l’Italia Paese d’onore della Fiera. Il Made in Italy è il numero 1 al mondo, amo il modo di lavorare degli italiani: qui ho trovato la grinta e l’esperienza giuste".

Sara Servadei