Un rifugio per i gatti randagi In pochi mesi a San Potito ne sono stati accolti 172

L’impegno dei volontari "Spesi 10mila euro in cibo e 1.200 per le medicine"

Una grande festa per aiutare gli amici a quattro zampe curati e seguiti dall’associazione ’I randagi della Bassa Romagna’. In 91 hanno preso parte infatti, alla cena vegetariana organizzata alla spaghetteria Fahrenheit 21, centro del progetto di inserimento sociale legati a ragazzi speciali sviluppato da un’altra realtà attiva nel settore del volontariato, ’Romagna 104’. Ospite della serata, condotta dal presidente dei ’Randagi’ Francesco Capucci, il gatto Tremolino, affetto da problemi di natura neurologica che, dopo un mese e mezzo di permanenza al rifugio dell’associazione, ha iniziato a mangiare e bere da solo e a giocare con gli altri ospiti. Alle 5 di sabato mattina, è arrivata al rifugio anche Tremolina, una gattina affetta dallo stesso disturbo di Tremolino, partita da Taranto. "Una associazione del posto ci ha chiesto aiuto – ha spiegato Capucci – e noi abbiamo risposto. Tremolino ci ha insegnato che non ci si deve mai abbattere".

Dall’inizio dell’attività del rifugio, avviata qualche mese fa nelle campagne di San Potito, sono stati accolti 172 gatti. Le sterilizzazioni sono state effettuate su 27 gatte e su 9 gatti. Sono 6 le gatte accolte incinte che hanno partorito assistite dai volontari, che si occupano anche di 6 gatti disabili, fra cui Tremolino. "In questi mesi – ha sottolineato Capucci – grazie all’aiuto dei tanti volontari e cittadini che ci sostengono, abbiamo speso 1200 euro nell’acquisto di medicine e quasi 10.000 euro per cibo, traverse e tutto quello che serve ai nostri ospiti". Durante la serata è stato presentato il libro della cardiologa Ida Rubino, che per anni ha lavorato per l’Ospedale di Lugo, dal titolo ’Amici gatti’, realizzato e venduto per raccogliere fondi.

Monia Savioli