Un volume racconta le vite dei lughesi sepolti al Monumentale

L’ha scritto il ricercatore Paolo Gagliardi: il libro contiene decine di schede di personaggi le cui storie travalicano i confini locali

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Un opera che racconta di lapidi e storie, quelle dei lughesi più o meno famosi, sepolti nella parte monumentale del cimitero cittadino. Come quella del primo sindaco elettivo della città Ercole Bedeschi, nome legato alla creazione dell’ospedale Umberto I, di Giovanni della Cuna vicino alla vicenda dei figli dei coloni libici rimasti bloccati in Italia, di Alfredo Giovannini, "vita avventurosa che meriterebbe un film" e dei tre martiri Orsini. Storie contenute nel volume "Vite monumentali", scritto dal ricercatore lughese Paolo Gagliardi (copertina di Maurizio Pilò), che dal 2011 ha raccolto e raccontato i contenuti e le immagini schermate dalle lapidi del cimitero monumentale di Lugo.

"La mia suggestione verso i cimiteri è nata il 3 dicembre 2011 – ricorda Gagliardi – In quella fredda e nebbiosa mattina ebbi l’intuizione di recarmi a fotografare il cimitero Monumentale di Lugo. Percorrendone le arcate capii subito quanta storia, quanta arte e quanta cultura trasmettesse quel luogo, insieme a certi aspetti identitari che spesso sfuggono. A qualcuno suonerà strano, ma quel luogo, normalmente associato alla morte, per me fu di sprone ad indagare su tante vite famose, tragiche, avventurose".

Nel 2016, dopo aver raccolto una parte consistente di materiale, Gagliardi ha inaugurato le prime visite guidate all’interno del cimitero in occasione della giornata europea dei ’Musei a cielo aperto’. Poi, nel 2021, la ricerca si è trasformata gradualmente nella pubblicazione che sarà presentata domani, 2 dicembre, alle 21 nell’ambito della rassegna ’Caffè Letterario’ organizzata all’Hotel Ala d’Oro di via Matteotti a Lugo .

"In alcuni casi in collaborazione con altri studiosi – spiega Gagliardi – ho compilato 80 schede di persone e personaggi le cui storie, a volte, hanno travalicato il territorio della Bassa Romagna, lasciando un’impronta a livello nazionale e, in qualche caso, internazionale. Il filo rosso che lega tutte queste storie è la dignità, l’esigenza di dare o di ridare il giusto rilievo ai protagonisti della nostra storia locale per ciò che hanno fatto, per ciò che hanno vissuto, per ciò che hanno rappresentato. Da questi racconti esce lo spaccato di un territorio ricco di storia, di arte e di cultura che non trova molti altri confronti nel periodo che va dalla metà dell’800 a quella del ’900".

Le schede sono corredate da molte immagini, spesso risalenti ad un secolo fa e oggetto di un accurato restauro ed "in alcuni casi – precisa l’autore – di una vera e propria reinterpretazione a causa del loro degrado". Il lavoro svolto sul cimitero di Lugo continuerà anche nei prossimi mesi. "Con ogni probabilità – conclude Gagliardi – seguiranno almeno altri due volumi su questo argomento, uno su persone e personaggi sepolti negli altri 8 comuni della Bassa Romagna e nelle frazioni di Lugo, l’altro, in collaborazione con Aldo Savini, sugli aspetti artistici del Monumentale di Lugo".

m.s.