Ottimi risultati per la quarta campagna di indagini archeologiche di Cervia che si è appena conclusa e per la quale è stato organizzato un oped day con oltre 100 persone. Con la direzione scientifica del professor Andrea Augenti le indagini del progetto ’Cervia Vecchia-Ficocle’, promosse dal dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, dal gruppo culturale Civiltà Salinara, dal Comune e dalla Soprintendenza, sono partite già da qualche anno, consegnando sempre nuove e interessanti scoperte. Questa volta, la vera sorpresa è arrivata proprio durante l’ultimo giorno di scavi, si tratta di una trave in legno che, spiega Augenti "apre una finestra eccezionale sulle tecniche di costruzione. La trave, ben conservata, è affogata nella malta e nei ciottoli e crea una sorta di ‘catena’. Serviva a prevenire la deformazione strutturale causata o dal peso delle costruzioni o in occasione dei terremoti. Possiamo dire che si tratta di un sistema antisismico adottato in epoca medioevale. La trave sarà sottoposta al carbonio-14 in loco". Intanto, in Regione è stato aperto un tavolo permanente per monitorare i risultati dello scavo e cercare di intercettare fondi per un progetto concreto rivolto alla creazione di un parco archeologico all’interno delle saline, quindi nel Parco del delta del Po. I presupposti per il momento ci sono tutti dato che, in occasione dell’open day è già stata annunciata l’avvio nel 2023 di una nuova campagna che "sarà ancora più ampia" conferma Augenti. La storia di Cervia e della sua origine resta ancora un mistero affascinante ma questi scavi stanno chiarendo e confermando molti dettagli. A partire dal fatto che Cervia già all’epoca era una città fortemente legata al sale e con una identità fortemente religiosa. La storia di Cervia è complessa, il nodo più grosso riguarda le origini. Si sa dell’esistenza di Ficocle "ma non abbiamo ancora idea di quale fosse la sua formazione. Probabilmente era un piccolo borgo. La prima menzione è del 501 d.c. e attesta la presenza di vescovo ma non significa che fosse ancora una città. Era su un isolotto circondato da acqua e saline e decolla per impulso dei vescovi di Ravenna che avviano una ‘battaglia del sale’. La città si trovava lungo la strada dei pellegrinaggi, in particolare quello del Giubileo del 1300. Diverse, infatti, sono le medagliette da pellegrinaggio ritrovate. Ilaria Bedeschi