"Una storia tormentata ma è l’anno del rilancio"

Il distributore di carburante e il supermercato vennero inaugurati in luglio e settembre del 2019. Doveva essere il segnale del rilancio di Porto Reno e, di riflesso, di Casalborsetti. Pochi mesi dopo ci pensarono Covid e lockdown a stoppare tutte le ambizioni. Quella di Porto Reno è una storia tormentata, anche se la fine della pandemia oggi spinge il presidente e amministratore delegato della società, Filippo Burchi, a dire che "questo dovrà essere l’anno del rilancio, ora ci sono tutte le condizioni. Gli affitti annuali sono diminuiti del 20% negli ultimi due anni. Abbiamo un’occupazione media del 70% e avvertiamo che c’è grande voglia di tornare alla normalità e anche se i contratti sono più corti, contiamo di avere un’ottima affluenza durante tutta l’estate. Al Marina di Porto Reno, nonostante i rincari energetici, la pandemia e la crisi del conflitto in Ucraina, i listini dei posti barca sono rimasti invariati". Per fare qualche esempio (tratti dal sito aziendale): un posto barca di 7 metri per 3,20 viene venduto a 11.500 euro, quello di maggiori dimensioni (16 per 5,10 metri) a 26.900. Anche Nadine De Marco, oggi amministratore delegato del consorzio che gestisce gli appartamenti del porto, vede un ritorno di interesse. "I prezzi si sono stabilizzati e sono in leggera ripresa – spiega – proprio perché c’è un ritorno di interesse". La storia di Porto Reno nasce nel lontano 1993 quando Alfred Gruber matura l’idea di realizzare un marina lungo il destra Reno, a Casalborsetti. I lavori iniziano 10 anni dopo, nel 2004 ad opera della Cmr, la stessa di Marinara.

Quest’ultima rileva Porto Reno nel 2005 e nel 2007 la darsena apre ai natanti. Pochi anni dopo la Cmr va in crisi, nel 2013 viene dichiarato il fallimento del marina. Due anni dopo, il complesso è rilevato all’asta da Gbh Immobiliare2 di Milano. Un investimento di 5 milioni di euro, più un altro previsto per gli investimenti. Bisogna aspettare il 2019 per veder completato l’iter autorizzativo e realizzati, finalmente, il supermercato Despar e il distributore di carburante in banchina. Arriva la Club house ma anche il Covid. Adesso si punta al rilancio. l.t.