Morta in casa a Ravenna: una vita riservata, pochi contatti con i vicini

Sgomento nella zona dove abitava la donna trovata morta. I residenti si interrogano sull’accaduto: "Non la vedevamo da giorni"

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Viavai incessante ieri in via Crocetta. Il punto è frequentato. A destra del cancello della palazzina dove è stato rinvenuto il corpo di Valentina c’è il sottopasso della ferrovia che porta a via dei Poggi. E passano molte biciclette, anche guidate dai bambini che, accompagnati dagli adulti, vanno e vengono dalle scuole. "Perché c’è la polizia?", chiede un bimbo col grembiulino alla propria mamma transitando dinnanzi al civico 32. "Perchè è successa una cosa molto brutta" risponde lei aumentando il passo. Che cosa sia accaduto a Valentina Zanacchini gli inquirenti lo sapranno con certezza dopo l’autopsia. Di certo c’è che la donna era riservata e con i vicini di casa non aveva un vero e proprio rapporto al di la dei cordiali convenevoli che con qualcuno scambiava incrociandosi nelle parti comuni del complesso di case. Una giovane ragazza dai capelli scuri, ammette di non sapere neanche come si chiamava. Altri raccontano di saluti e nulla più. "Io la conoscevo di vista – racconta invece un’altra condomina, anagraficamente più vicina all’età della signora ritrovata senza vita –, era tranquilla la vedevo quando usciva con la bici e ci scambiavamo il buongiorno o la buonasera, nulla di più. Se ho sentito qualche urlo? Qualche volta sì ma come può accadere in tutte le famiglie. Non ci facevamo caso. Ogni tanto veniva qui un ragazzo, di colore, deduco fosse il suo compagno (in realtà probabilmente l’ex che ha dato l’allarme) perché li vedevo spesso insieme".

Tuttavia era da qualche giorno che la donna non dava notizie di sé. Lo conferma la vicina "Non la vedevo da una settimana ma qualcuno ha detto che invece lei era sparita da mercoledì", lo conferma una conoscente, Cristina, giunta dopo la notizia del ritrovamento: "Non la vedevo da almeno una settimana".

E lo conferma anche il titolare di un bar distante circa 350 metri dalla palazzina, che la donna di tanto in tanto frequentava: "Ricordo che capitava venisse nel tardo pomeriggio o alla sera. Prendeva un caffè, a volte corretto. Non la vedevo però da tanto, almeno due settimane. Un paio di volte è venuta anche accompagnata, credo dal suo compagno. Lui lavorava nella ristorazione". Lei invece si era occupata di persone anziane. Lo conferma Cristina, la conoscente, che sottolinea: "Faceva la badante e saltuariamente assistenza ad alcuni anziani". Un’amica invece, Antonella, piange a dirotto quando scopre cosa è successo alla sua amica e crolla nuovamente mentre i necrofori portano via il corpo dalla abitazione di via Crocetta. Lacrime e singhiozzi, senza parlare, sorretta dalla sua giovane figlia. D’altronde poco prima un’altra amica presente sul posto aveva parlato, anche al telefono, non tanto della donna quanto di ciò che le poteva essere capitato. E per questo gli inquirenti hanno voluto incontrarla per valutare ulteriori elementi di un quadro che non li ha del tutto convinti.

Damiano Ventura