
Lo hanno ritrovato ieri mattina in via Della Valle ormai esanime alcuni vicini di ritorno alle loro abitazioni: galleggiava in giardino ed era completamente ricoperto di fango. Quello di Giordano Feletti, 79 anni, è l’ultimo dei sette corpi finora recuperati dopo la disastrosa alluvione che ha flagellato l’intero territorio ravennate. Ed è la prima vittima accertata a Faenza. Non è chiaro perché l’anziano, che abitava solo, non sia riuscito ad allontanarsi all’arrivo dell’acqua o a mettersi al riparo su piani alti. Secondo quanto ipotizzato a caldo, potrebbe non essere morto all’esterno dello stabile - una palazzina a più piani - ma annegato in una cantina, in effetti trovata completamente allagata, e, in un secondo momento, trascinato dalla corrente fino al punto in cui è stato rinvenuto quando le acque hanno iniziato a ritirarsi. La zona in questione si trova in un’area molto bassa della città manfreda: si era creato una sorta di invaso che ha impedito di vedere cosa si celasse sul fondale fangoso, almeno fino a che il livello non ha cominciato a scendere. La polizia del locale Commissariato ha subito avvisato la procura. Il pm di turno Angela Scorza, come accade in questi casi, ha aperto un fascicolo conoscitivo (il modello 45, cioè senza ipotesi di reato) per chiarire le circostanze del decesso. Nel frattempo la salma è stata trasferita in obitorio.
Un vicino di casa ha riferito di avere parlato giusto la sera prima dell’inondazione con il 79enne: questi gli avrebbe detto che non era preoccupato per l’arrivo dell’acqua, visto che lui abitava in un piano rialzato. Il defunto si sarebbe anzi adoperato per aiutare alcuni residenti a mettersi al riparo dall’acqua. Secondo il vicino, quando l’anziano ha realizzato che il livello stava crescendo, è sceso per una qualche ragione ed è rimasto intrappolato dalla corrente per morire infine annegato.