Confesercenti Ravenna: "No all'utilizzo di servizi igienici nei locali senza consumazione"

L'associazione di categoria si rivolge al Comune che "non deve scaricare sugli esercenti le mancanze pubbliche con obblighi dubbi e impropri".

Bagni pubblici a Ravenna

Bagni pubblici a Ravenna

Ravenna, 24 maggio 2018 – «Bagni pubblici: il Comune non scarichi sugli esercenti le mancanze pubbliche con obblighi dubbi e impropri». Questo in sintesi il messaggio che Confesercenti Ravenna rivolge all’amministrazione comunale, all’indomani dell’uscita di un’intervista al vicesindaco in cui – nell’ambito di proposte di modifica del prossimo regolamento comunale di polizia urbana – si ipotizza l’obbligo per i pubblici esercizi di consentire l’utilizzo dei servizi igienici a prescindere dalla consumazione.

«Al riguardo – fa sapere Confesercenti Ravenna –, crediamo che si tratti di una scelta da lasciare eventualmente alla discrezionalità del singolo esercente. Bar e ristoranti offrono un servizio pubblico ma questo obbligo suona inopportuno: ogni attività ha esigenze e necessità diverse come diverse sono le utenze che si possono avvicinare, l’esercente dovrebbe avere tutto il diritto di riservare l’accesso al bagno alla propria clientela, perlomeno in via prioritaria».

«Non abbiamo bisogno in proposito – aggiunge Confesercenti – di richiamare quanto prevede esplicitamente il testo unico di legge, né recenti sentenze del Tar circa la conferma del rapporto e collegamento tra clientela e utilizzo del bagno del pubblico esercizio. Pensiamo ai numerosi eventi di piazza: ora i pubblici esercizi devono dare esplicita autorizzazione all’uso delle toilette, domani si trasformeranno in mere latrine a servizi di manifestazioni con cui non centrano nulla? O pensiamo alle comitive particolarmente numerose, dove i bagni rischiano di essere monopolizzati a detrimento della stessa clientela del locale».

Per Confesercenti, il Comune non dovrebbe utilizzare questo ‘dubbio escamotage’ per scaricare sugli esercenti ‘la responsabilità della cronica mancanza di bagni pubblici in questa città, da sempre e in più sedi ribadita’. «Oltre tutto – conclude l’associazione – anche i pochi bagni pubblici presenti sono a pagamento: se veramente parliamo di città turistica allora l’Amministrazione investa sulla capillarità e sulla gratuità di questi servizi fondamentali, che mancano anche durante le manifestazioni più frequentate. Siamo ovviamente a disposizione per confrontarci utilmente sul nuovo regolamento di polizia urbana».