Quarta dose di vaccino per over 80, lunghe file: "Tanti qui troppo presto"

Code all’Esp per la quarta dose agli over 80. Il coordinatore della campagna vaccinale Monti: "C’è chi arriva ore prima: così si creano disagi"

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Lunghe code fuori dal centro vaccinale, attese all’interno, file di persone anziane accompagnate dai parenti. Sono le scene che si sono riproposte negli ultimi giorni all’Esp, nell’hub dove avvengono le somministrazioni anticovid, e che ricordano ciò che avveniva un anno fa, mentre la campagna vaccinale entrava nel vivo. È l’effetto del via libera delle quarte dosi per gli anziani over 80, la cui somministrazione è partita la settimana scorsa: i più fragili sono tornati negli hub vaccinali. E se da un lato gli anziani hanno ancora una volta dimostrato di essere attenti e responsabili, rispondendo subito all’invito del Servizio sanitario regionale, dall’altro si sono verificati non pochi disagi. Nelle ultime mattinate si sono infatti create lunghe file fuori dal centro vaccinale all’Esp e anche all’interno, con utenti che hanno passato molto tempo in attesa. Il disagio si ripercuote anche sulle famiglie: tra gli over 80 ci sono tante persone che non sono autonome, non si spostano da sole e necessitano di deambulatori o sedie a rotelle. Spesso devono essere quindi accompagnate e le attese finiscono per ripercuotersi anche sugli impegni personali e lavorativi di chi è con loro.

Negli ultimi giorni le lamentele sono state parecchie, ma gli operatori, secondo quanto spiegano dal centro vaccinale, stanno facendo il possibile: "Stamattina (ieri, ndr), alle 8.30, al momento dell’apertura, c’era già la fila degli anziani all’esterno – spiega Mauro Monti, nel team di coordinamento della campagna vaccinale –. Quando chiediamo a che ora abbiano l’appuntamento, ci accorgiamo però che tanti sono venuti con largo anticipo. Stamattina, alle 11, c’era gente che era programmata per le 13". Questo rende complessa l’organizzazione: "In questi casi devi fare una scelta: dire loro di andare a casa o farli entrare tutti, senza guardare all’orario dell’appuntamento, e poi farli aspettare all’interno – prosegue Monti –. In entrambi i casi è un disagio, ma consideriamo che sia meglio farli entrare piuttosto che mandarli a casa, viste anche le condizioni fisiche di alcuni di loro".

Del resto l’hub vaccinale ha ridotto gli orari da qualche mese e non riesce più a somministrare al giorno il numero di dosi dell’estate scorsa. "Ora chiudiamo alle 14, non più alle 20. Viaggiamo tra le 500 e le 600 dosi al giorno: riusciamo a reggere i ritmi attuali, ma se le persone non rispettano le prenotazioni si creano disagi".

Sara Servadei