Vaiolo delle scimmie, ok ai vaccini L’Ausl: "Fermiamolo subito"

Dal 17 agosto le vaccinazioni, ma solo a Forlì. "Grazie ai medici di base ripensiamo alla campagna anticovid"

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L’Ausl Romagna combatte su due fronti vaccinali. Da un lato il Covid e il ruolo degli hub che si avvia verso un "ridimensionamento", come riferisce la direttrice del Dipartimento di sanità pubblica Raffaella Angelini. Dall’altro il vaiolo delle scimmie, con le prime 140 dosi (80 per i soggetti a rischio e 60 per gli operatori di laboratorio) consegnate all’Ausl Romagna per tutto il territorio.

Raffaella Angelini, come verranno utilizzate queste dosi contro il nuovo virus?

"Il target in questa fase sono il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus e, per motivi di evidenza epidemiologica, persone omosessuali, transgender e bisessuali che abbiano avuto rapporti con persone a rischio".

Quale sarà il piano per le inoculazioni?

"Il vaccino sarà somministrato in una unica sede per tutta la Romagna, all’ambulatorio di Igiene Pubblica di Forlì a partire dal 17 agosto".

E nei giorni che vi separano dalla somministrazione come contatterete gli aventi diritto?

"La valutazione dell’eleggibilità alla vaccinazione verrà fatta dagli specialisti dei reparti di malattie infettive, che nel rispetto della privacy provvederanno a inviare l’elenco delle persone da vaccinare all’ambulatorio di Forlì. In più si possono concordare colloqui contattando i numeri di servizio".

Ci sarà una ripartizione programmata con dosi riservate a tutte le province?

"No, anche perché in questi giorni dovremo stilare una lista di aventi diritto, ma dal momento che le dosi sono ancora poche non ha senso ragionare in termini territoriali, andremo ad esaurimento con le richieste che arriveranno senza distinzioni provinciali. Anche perché le dosi ora si trovano al magazzino unico di Pievesestina e sono conservate a bassissime temperature. Una volta scongelate vanno utilizzate tutte, per non sprecare niente".

Sono attesi nuovi rifornimenti?

"Li auspichiamo, ce li aspettiamo".

Il numero di vaccinati sarà proporzionale alle dosi disponibili?

"Questo no. Perché a meno che un avente diritto non sia già stato vaccinato contro il vaiolo ’comune’, per ogni persona occorrono due iniezioni a distanza di almeno 28 giorni".

Attualmente quanti sono i positivi al vaiolo delle scimmie sul territorio?

"Abbiamo 8 persone contagiate in tutta la Romagna. Sotto controllo sono anche i rapporti stretti di queste persone, ma al momento non abbiamo pazienti in attesa dell’esito di un test".

Sull’altro fronte epidemiologico, in vista dell’autunno e dell’arrivo di un nuovo vaccino anti-Covid, l’Ausl quali mosse metterà in campo?

"Stiamo ragionando sulla base delle adesioni dei medici di base alle vaccinazioni nei propri ambulatori (che al momento vedono a Rimini un’adesione del 73,55%, a Cesena del 79,03%, a Forlì 70,58% e a Ravenna del 53,62%, ndr). La tendenza è di normalizzare la vaccinazione arrivando via via a renderla simile a quella antinfluenzale".

In questo scenario come cambierà il ruolo degli hub?

"Non saranno più primari se l’adesione dei medici sarà soddisfacente. Rimarranno certamente a settembre, ma con un ruolo più ridimensionato. Volendo guardare ancora più avanti dell’autunno, l’obiettivo è di arrivare a una chiusura delle sedi vaccinali così pensate, poiché nate in un contesto di emergenza che ora è molto cambiato".

Francesco Zuppiroli