Valanga Pila, 6 istruttori del Cai a processo

L'ipotesi di reato è disastro e omicidio colposo ed è in riferimento alla valanga del 7 aprile 2018 che, in Val d'Aosta, uccise un faentino e un imolese

L'elicottero del soccorso alpino in azione dopo la valanga a Pila (Ansa)

L'elicottero del soccorso alpino in azione dopo la valanga a Pila (Ansa)

Ravenna,12 febbraio 2019 - “L’attraversamento del colle innevato fu una negligenza e fatto con imperizia a causa del pericolo di valanghe”.

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Con queste motivazioni la Procura di Aosta ha rinviato a giudizio, con l’ipotesi dei reati di disastro (VIDEO) e omicidio colposo (VIDEO), gli istruttori Cai, il Club alpino italiano, i faentini Vittorio Lega, direttore del corso e Paola Marabini; con loro anche Leopoldo Grilli di Imola, Alberto Assirelli di Ravenna, Giacomo Lippera di Chiaravalle e Matteo Manuelli anche lui di Imola. Questi ultimi due travolti e rimasti feriti a loro volta.

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Con il rinvio a giudizio per i sei imputati la Procura di Aosta ha chiuso l’inchiesta sulla valanga che il 7 aprile dello scorso anno, avvenuta sul Colle di Chamolé, vicino a Pila, nel comune di Gressan, costò la vita a due sci-alpinisti: il 28enne faentino Roberto Bucci e il 52enne Carlo Dall'Osso, istruttore Cai di Imola. Il gruppo partecipava ad una escursione programmata del Corso avanzato di scialpinismo della scuola Cai 'Pietramora’ delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini.