Valle Mandriole, via tutta l’acqua . Fondali asciutti per oltre un mese

Il deflusso è necessario anche per la salvaguardia degli animali

Sono state avviate ieri le procedure di deflusso delle acque di Valle Mandriole, con l’apertura dello scarico sullo scolo Rivalone. L’operazione è avvenuta su indicazione e in accordo con il Parco regionale del Delta del Po. Per quanto riguarda la gestione del temporaneo prosciugamento di Valle Mandriole e l’eventuale recupero dei pesci, si cercherà di mantenere un costante deflusso idrico nel canale sublagunare della palude, che collega l’ingresso delle acque dal sifone di Punte Alberete allo scarico sul Rivalone, così da permettere ai pesci di rifugiarsi in questo corpo d’acqua. Alle attuali condizioni meteoclimatiche e con il sistema di approvvigionamento idrico esistente, la gestione di Valle Mandriole non può prescindere da un periodico prosciugamento estivo, per cambiare l’acqua e ossidare gli elementi chimici depositati sui fondali. L’assessore alle aree naturali Giacomo Costantini ha commentato lo stato di salute dell’acqua della valle, affermando che "è attualmente in condizioni tutto sommato discrete, con un buon livello di ossigenazione e con assenza di salinità, come dimostrato dai settimanali monitoraggi effettuati dal personale del Parco del Delta del Po e del Comune di Ravenna". Nonostante questo, l’assessore sottolinea come il prosciugamento, anche se temporaeneo, sia stao necessario: "L’acqua non ha una buona qualità in termini di nutrienti ed inquinanti, è meglio liberare il bacino prosciugandolo e lasciandone i fondali all’aria per circa 30/45 giorni".