È a dir poco colossale il conto dei lavori per la nuova circonvallazione di Castel Bolognese, assegnati ieri dall’Anas e in via di pubblicazione oggi sulla Gazzetta ufficiale. Cinquanta milioni di euro il costo esorbitante dell’intervento, cui si sommano circa trenta milioni per gli espropri, per un totale di 80 milioni. Una cifra esorbitante anche considerato il bisogno di fondi del territorio dopo l’alluvione e che è quasi venti volte il costo del rifacimento del faentino Ponte delle Grazie.
Il tracciato della nuova strada, pressoché tutta sopraelevata, di per sé non è lunghissimo: si tratta di appena 3,3 chilometri di nuove strade. La nuova variante non ha un tragitto convesso come molte circonvallazioni: seguirà in parte il tragitto di via Casanola e quello di via Borello, e in parte sarà realizzata ex-novo. Il suo percorso prevede quattro curve a 90 gradi, due in corrispondenza della via Emilia e due dove il nuovo tragitto incontra via Casanola e via Borello (alla rotonda di via Borello si aggiungeranno tre nuove rotatorie). Nel mezzo, i due sottopassi in corrispondenza della ferrovia Bologna-Rimini, e il passaggio sopra quella per Ravenna: altre direttrici locali passeranno al di sotto del tracciato, come via Calamello e via Canale. A far lievitare fino a quota 80 milioni l’importo di un’opera già di per sé costosissima sono stati gli espropri dei terreni: a Castel Bolognese gli agricoltori si sono opposti alla variante, ma i loro ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato sono stati bocciati.
L’Emilia-Romagna, allora, sembrava non avere tetti di spesa. Ma che il conto totale dell’infrastruttura si apprestasse ad avere un costo fuori scala non è una novità.
La maxi opera nasce dalla volontà di separare il traffico automobilistico della Strada statale 9 da quello pedonale che si muove fra le due metà di Castel Bolognese, che si affaccia sulla via Emilia. Si calcola infatti che sono 25mila le auto che ogni giorno attraversano l’abitato: negli anni sono stati installati semafori pedonali e segnaletica apposita, visti i numerosi incidenti mortali che sono avvenuti nella cittadina. La nascita della variante non potrà che avere un grosso impatto sulla vita di Castel Bolognese: più volte è stato detto che potrà anche ridare vita ai molti negozi chiusi sotto i portici, ma questo è tutto da vedere e pare una forzatura. Certo è che ora i soldi ci sono e i lavori partiranno: il tempo dirà se sono stati ben spesi.
Filippo Donati