Due arresti oltre al sequestro di 20 chili di hashish e 40 mila euro in contanti (più o meno il prezzo all’ingrosso della roba). E’ il bilancio di un’operazione dei carabinieri portata a termine venerdì sera a San Bartolo, alle porte della città. I due, come disposto dal pm di turno Francesca Buganè Pedretti, si trovano ora in carcere in attesa dell’udienza di convalida fissata per domani davanti al gip Corrado Schiaretti. In quella sede i diretti interessati avranno naturalmente modo di fornire la loro versione dei fatti. I sospettati sono Francesco Panzavolta, 46enne difeso dall’avvocato Luca Donelli. E Daniele Castellani, 52enne difeso dall’avvocato Luca Berger. L’operazione, portata a termine dal nucleo Investigativo dell’Arma, è scattata dopo che uno dei due era andato all’abitazione dell’altro. La droga, una volta raggiunto il mercato al dettaglio, avrebbe potuto fruttare fino a 100 mila euro. A questo punto l’indagine mira a individuare non solo a chi fosse destinato quel carico. Ma quale fosse stato il canale di approvvigionamento della roba.
Secondo il sito del ministero dell’Interno, l’hashish, in panetti o stecche oppure lasciato in polvere, proviene per la quasi totalità dal Marocco su rotte e con modalità di trasporto ormai consolidate che prevedono il trasferimento e lo stoccaggio in Spagna e la successiva distribuzione nei mercati di consumo fra cui l’Italia. Il nostro Paese viene approvvigionato direttamente anche dalla stessa area di produzione, con carichi che giungono nei porti della fascia costiera occidentale, tramite organizzazioni criminali di matrice magrebina o italiana.