Via Diaz Ravenna, i commercianti. "Degrado e caro affitti"

I commercianti e gli esercenti si lamentano : "La strada è stata abbandonata, anche dai residenti"

Ravenna, "Degrado e caro affitti, la crisi di via Diaz"

Ravenna, "Degrado e caro affitti, la crisi di via Diaz"

Ravenna, 17 novembre 2019 - Degrado, affitti cari, carenza di residenti, troppi centri commerciali e ipermercati sono solo alcuni dei problemi che potrebbero essere all’origine della crisi di una delle strade storiche di Ravenna, via Diaz, sempre più deserta. Un peccato per quella che, di fatto, è la naturale ‘cerniera’ tra le stazioni di bus e treni e piazza del Popolo. Il commercio è in forte difficoltà. Se da un lato è vero che la gioielleria Cimatti si è solo trasferita altrove e che Raimondi Dress, con il relativo Deluxe Outlet, chiuderà presto per mancanza di ricambio generazionale, dall’altro però sembrano esserci altri i motivi dietro la prossima chiusura del negozio di abbigliamento ‘Silvestri & Taddei’ e della profumeria Gardenia del gruppo Douglas. Sotto i portici, dietro una serranda chiusa, c’è anche un cartello che parla di ‘fallimento’.

Nel complesso, al momento, i negozi sfitti sono tre, ma presto diventeranno sette. Da segnalare anche, da tempo, il cartello ‘vendesi’ riferito a immobili Unicredit, proseguendo in direzione della piazza. «In alcuni momenti c’è meno passaggio rispetto al passato – affermano Alberta e Angela Longo della libreria Dante –, forse la gente preferisce andare all’iper che venire in centro. Un po’ tutte le strade del centro si sono trasformate, basti vedere via Cavour dove le serrande si alzano e si abbassano di continuo. A cambiare in negativo via Diaz, in questi anni, è anche l’aumento a dismisura di tanti palazzi decadenti e vuoti, come quello all’angolo con via di Roma che segna l’ingresso nella strada».

«Mancano i residenti – concorda Cristiana Liuti del Caffè Letterario –. Una volta questa era la via per eccellenza del centro, senza bici e auto che ora scorrazzano a tutte le ore. Malgrado tutto gli affitti restano cari, anche se le richieste ormai latitano». Ad aver ‘ammazzato’ il centro, per Liuti, sono state soprattutto le grandi catene che non spendono niente in eventi e luminarie. E quando i turisti le chiedono: «Dov’è il centro?», risponde con orgoglio, «Siete già in centro». «Ripartiamo dal decoro urbano – aggiunge – e dal donare bellezza a ciò che un tempo era bello, mettendo qualche fioriera e chiedendo al Comune nuove luci e pavimenti». Quel favoloso 2013 con migliaia di crocieristi è un bel ricordo per Davide Morigi di Moda Pelle, che esprime il suo malumore. «Mi piace il mio lavoro e credo nel turismo tutto l’anno – dice – ma è ora di apportare correttivi per non morire di degrado: via le scritte dai muri, manutenzioni a soffitti e pavimenti, maggiore controllo per chi sporca o bivacca. Il Comune e le associazioni di categoria sono latitanti».

Aldo Taverna della caffetteria pizzeria De Rose aggiunge: «Se le cose peggiorano non è colpa nostra. Via Diaz è stata abbandonata, le istituzioni anziché venirci incontro ci hanno tagliato le gambe. In passato facevo pianobar ma ho dovuto smettere per via dei continui controlli malgrado fossi in regola. Una soluzione per uscire dal buio? Riuniamoci, istituzioni comunali e privati, e cerchiamo nuove idee. Andrebbero bene mercatini, iniziative per bambini, incentivi. Siamo allo stremo».