"Vicinanza ai cittadini e ascolto delle fasce deboli"

Andrea Lachi, colonnello toscano di 54 anni, è il nuovo comandante provinciale dei carabinieri. Ha maturato diverse esperienze formative e professionali, e si impegna a lavorare in stretta vicinanza con i cittadini, con particolare attenzione alle fasce deboli.

"Vicinanza ai cittadini e ascolto delle fasce deboli"
"Vicinanza ai cittadini e ascolto delle fasce deboli"

Ha preso servizio lunedì scorso il nuovo comandante provinciale dei carabinieri. Si chiama Andrea Lachi, è colonnello, ha 54 anni ed è toscano di origine: "Arrivo in un posto che non conoscevo - ha detto ieri mattina parlando davanti ai giornalisti -, occasione per conoscere un territorio provinciale che mi sembra bello".

Sono diverse le esperienze formative e professionali che ha sin qui maturato. Dopo la laurea in Lettere con indirizzo classico all’università di Pisa - si legge nel suo curriculum vitae -, nel 1994 ha frequentato il 155esimo corso allievi ufficiali di complemento. Quindi ha prestato servizio come sottotenente di complemento alla scuola allievi marescialli e brigadieri di Firenze come comandante di plotone e insegnante di polizie europee comparate. Dal 1995 al 1996 ha ricoperto il ruolo di comandante del nucleo operativo e radiomobile e comandante di compagnia a Ivrea. Nel 1996-1997 ha frequentato alla scuola ufficiali carabinieri, il 31esimo corso applicativo al termine del quale è stato destinato al comando del nucleo investigativo del reparto operativo di Foggia. Dopo cinque anni, dal 2002 al 2010 ha comandato le Compagnie di Norcia e Orvieto per tornare poi al comando di un nucleo investigativo: quello di Grosseto. Incarico retto fino al 2016, quando è rientrato alla scuola marescialli fiorentina, stavolta come insegnante di tecniche investigative all’istituto professionale di studi e come capo ufficio personale.

"Siamo qui a lavorare in questa provincia per fare nel migliore modo possibile - ha assicurato-. Il dialogo sarà franco e trasparente. Due gli aspetti che mi preme sottolineare: il lavoro di chi mi ha preceduto l’importanza del vostro lavoro". Con questi cardini: "Vicinanza ai cittadini e attenzione alle fasce deboli con propensione all’ascolto che fa parte del dna dell’Arma".