Ravenna, 16 aprile 2025 - Solare e sorridente in compagnia dei suoi amici del gruppo di ballo colombiano di cui faceva parte: appare così Alessandro Coatti, il biologo ucciso e fatto a pezzi a Santa Marta, in un video ricordo pubblicato sula pagina Facebook "Caporales Centralistas San Miguel". Un susseguirsi di immagini dove il 38enne ride e scherza con gli amici: attimi felici e spensierati. Immagini emozionanti che scorrono una dietro l'altra per oltre tre minuti: foto che si alternato a brevi video che raccontano di un ragazzo felice.

Il messaggio del gruppo di ballo
"Grazie di tutto caro Alessandro", inizia così il messaggio che accompagna il post. "Questo video - prosegue - lo abbiamo fatto pensando a te e alla tua famiglia, perché insieme a noi sei stato immensamente felice, siamo sicuri che sei insieme a Dio e alla mamma Virgencita Del Socavon London sei il nostro nuovo Angelo insieme a Jaimito, rombo il cielo con il nostro Caporale. RIP".
Tanti messaggi per Alessandro e la sua famiglia
Il video è stato condiviso da quasi 100 persone e oltre 40 sono i commenti. "Un ragazzo prezioso, che perdita ingiusta e crudele", scrive un utente; "ti ricorderò sempre così. Con il tuo bellissimo sorriso", aggiunge un altro; "Ora brilla in un posto migliore, lontano da tanta malvagità del mondo terreno", sono le parole lasciate da un'altra persona.
Il ricordo dei colleghi della Normale di Pisa
I colleghi del corso ordinario della Normale di Pisa, sul sito della Scuola, lo ricordano così: “Autorevole specialista di bioetica e policy presso la Royal Society of Biology, Alessandro durante la sua intensa carriera, si è sempre battuto per difendere le diversità e la piena inclusione di chi ogni giorno lavora alle frontiere della ricerca; nel 2024 ha condotto la prima delegazione della Royal Society al Pride di Londra, manifestando per la libertà e il diritto di vivere pienamente e apertamente la propria identità”. Lo affermano di Alessandro
E aggiungono: “Alessandro poneva domande interessanti ed era estremamente entusiasta di discutere alla fine di ogni lezione. Non accettava mai la mera conoscenza delle nozioni: preferiva una lettura critica per poi condividere con noi i suoi spunti di riflessione. Era una persona affabile, i suoi grandi occhi azzurri sapevano meravigliarsi della natura e cercare la bellezza nell'umanità. Amava le feste con gli amici e i silenzi della campagna nei tramonti d'estate. Parlava fluentemente più lingue ed era un umanista nel senso più profondo del termine: voleva conoscere il mondo, sfidava con fierezza i pregiudizi, era interessato alle persone e alla loro storia”.
Le piste seguite
Sulla morte del biologo, nato a Portomaggiore e diplomato ad Argenta, sono state fatte diverse ipotesi, e sono diverse le piste che si stanno seguendo per capire la ragione di questo atroce omicidio. Si è parlato di traffico d’organi o del fatto che potesse trattarsi dell’azione di uno dei gruppi paramilitari attivi nella zona. Tra le ipotesi anche quella di una possibile rapina dopo averlo drogato oppure di un incontro con qualcuno che Coatti non riteneva pericoloso. Tra le possibili cause del suo assassinio negli ultimi giorni si è parlato anche di una pista omofoba che la famiglia di Alessandro Coatti respinge.
Attesa per l’autopsia
Le parti del suo corpo sono state ritrovate successivamente in varie parti della città. Sabato scorso è stata rinvenuta una gamba del ricercatore. L’arto, stando a quanto riferito dal quotidiano Hoy, si trovava nel fiume Manzanares, nei pressi del ponte el Mayor nel quartiere di Villa Alejandría, alla periferia di Santa Marta, città della costa caraibica. Ad accorgersene sono stati alcuni abitanti che hanno subito allertato le forze dell’ordine. L’autopsia non è stata ancora eseguita, ma con l’ultimo ritrovamento gli inquirenti ritengono di aver recuperato tutte le parti del 38enne.