Ravenna, 11 aprile 2025 – In un video diffuso sul proprio profilo X, i vertici delle Autodefensas Conquistadoras de la Sierra Nevada (Acsn), la banda armata nota anche come Los Panchos, hanno categoricamente negato ogni responsabilità nel caso di Alessandro Coatti, il biologo emiliano assassinato lo scorso fine settimana i cui resti sono stati rinvenuti nella città di Santa Marta, nel nord della Colombia.

Il video dei paramilitari
Attraverso il video, i paramilitari, presentandosi in uniforme e con il volto coperto, si sono rivolti alla popolazione per "chiarire" la loro totale estraneità "all'omicidio dell'italiano Alessandro Coatti". Hanno inoltre dichiarato di "chiedere alle autorità di indagare a fondo" su questo tragico evento e su altri "atti violenti che si stanno producendo nella città di Santa Marta".
L'attività dell'organizzazione
Secondo quanto riportato dal portale specializzato "Insight Crime", l'organizzazione illegale mira al controllo delle rotte del traffico di stupefacenti e gestisce un'intensa attività di estorsione, sfruttando in particolare l'indotto generato dal turismo, data l'importanza storica e paesaggistica di Santa Marta.
Conflitto tra bande
Nello stesso video, le milizie dell'Acsn hanno ammesso di essere in conflitto con il "Clan del Golfo", una storica formazione illegale con una presenza capillare in tutta la Colombia. Tuttavia, si sono dichiarate "preoccupate" per l'escalation di violenza che sta interessando la città caraibica.
Richiesta alle autorità colombiane
Rivolgendosi allo Stato, "los Panchos" hanno chiesto un intervento per ristabilire la legalità nella regione, respingendo ogni coinvolgimento anche negli omicidi avvenuti durante la settimana ai danni di Miladis Echavarria e del giovane Cristian Manco, i quali, come nel caso del cittadino italiano, non sembrano avere alcun legame con la criminalità organizzata. I guerriglieri hanno infine smentito di aver mai firmato i volantini che circolano nella zona e che li indicano come responsabili di questa ondata di violenza, invitando la popolazione a verificare i loro "profili ufficiali".
Ricostruzione degli eventi
Le ricostruzioni delle autorità indicano che Alessandro Coatti era arrivato a Santa Marta il 3 aprile, alloggiando in un ostello del centro storico. Sembra che avesse manifestato più volte interesse a esplorare i dintorni, mostrando curiosità per la fauna e la vegetazione locali. I suoi resti sono stati ritrovati in tre borse distinte, in diverse aree della città.
“Esposizione dei cadaveri come forma di controllo”
I media colombiani hanno ripreso le dichiarazioni di Norma Vera Salazar, difensore dei diritti umani, la quale ha sottolineato che dal 2024 si contano almeno 13 casi di persone uccise e fatte a pezzi nella zona, un'area segnata dal conflitto tra le due bande armate. "L'esposizione pubblica dei cadaveri è una forma di controllo sociale che impedisce alle persone di cercare l'appoggio delle autorità", ha affermato Vera Salazar, aggiungendo che questa modalità criminale è concepita come un atto di intimidazione sia verso i nemici che verso i residenti.