Videosorveglianza? Bisognava iniziare già da qualche anno

Leggiamo con sgomento l’ennesimo annuncio della Giunta riguardo l’installazione delle telecamere di video sorveglianza sul territorio comunale. Si, con sgomento perché a ben guardare si tratta di un copia e incolla di annunci già fatti negli ultimi 6 anni. Anche l’elenco delle aree interessate dall’installazione del sistema di videosorveglianza, continua essere lo stesso già più volte annunciato. E qui casca l’asino perché nel tempo trascorso dal primo annuncio (2017) ad oggi, rappresentanti della Giunta quali lo stesso sindaco e il vice sindaco solo per citarne alcuni, hanno girato in lungo in largo il Comune di Ravenna, promettendo a destra e a manca l’installazione di telecamere di video sorveglianza. Noi stessi abbiamo assistito alla promessa proferita un paio d’anni fa dal vice sindaco Fusignani al Comitato cittadino di Fosso Ghiaia per la repentina installazione delle suddette telecamere, a fronte della preoccupazione di tanti residenti e delle imprese della zona artigianale, più volte colpite da furti ed atti vandalici. Eppure oggi, a distanza di anni, ci troviamo a rileggere le stesse identiche promesse mai mantenute.

Se davvero in questi 6 anni la Giunta de Pascale avesse cominciato ad installare gli impianti a Ravenna, oggi sicuramente ci si troverebbe a buon punto. E invece, alle promesse del politico di turno è sempre seguita dalla disillusione provocata da scusanti quali la mancanza di infrastrutture o tecnologia e adeguata. Anche il contributo statale per realizzare l’impianto di video sorveglianza così enfatizzato negli annunci di questi giorni, non è altro che lo stesso contributo ottenuto anche nel 2018. Un progetto che già allora riguardava solo la città di Ravenna e la cui realizzazione è ancora lungi dall’essere completata. L’installazione delle telecamere a Fosso Ghiaia fu approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale nella scorsa consiliatura un ordine del giorno presentato dalla capogruppo della Pigna Veronica Verlicchi che impegnava il sindaco a procedere in tal senso. Impegno rispetto al quale il sindaco non ha minimamente ottemperato. L’avere ottenuto un tale contributo dallo Stato non è certo un merito dato che lo stesso viene elargito sulla base del coefficiente di criminalità del territorio. Vale a dire: più atti criminali si registrano in quel Comune, più l’amministrazione riceve soldi. A Ravenna sono stati concessi soldi statali a copertura del 40% del costo del progetto. È facile tirare le somme.

Antonio Mango e Brigitte Ostwald

Lista civica La Pigna