Villa Pianta, cane rischia di morire lungo l’argine per un boccone avvelenato

Il racconto della proprietaria, Martina Landini: "Nala salvata dai veterinari, voglio avvertire chi ha un animale di stare attento in quella zona"

Villa Pianta, cane rischia di morire  lungo l’argine  per un boccone avvelenato

Villa Pianta, cane rischia di morire lungo l’argine per un boccone avvelenato

"Nala per fortuna sta molto meglio ed è fuori pericolo. Certo è che lo spavento è stato tanto. Ho davvero temuto che non potesse farcela". Tira un sospiro di sollievo Martina Landini la ragazza di Voltana proprietaria dell’affettuoso cane di razza ‘Amstaff’ che il giorno di Pasqua, di ritorno da una passeggiata in compagnia del padre della giovane lungo l’argine del Santerno a Villa Pianta, ha rischiato di morire. A rinvenirla, in preda a convulsioni provocate – come poi appurato dal personale della clinica veterinaria ‘Poggio Piccolo’ (Bo) – da verosimile ingestione di un boccone avvelenato o di parte della carcassa di un animale deceduto per avvelenamento, è stata la stessa Martina.

Era iniziata come una normale passeggiata lungo il tratto dell’argine del Santerno compreso tra l’omonimo ponte e la linea ferroviaria Ferrara-Ravenna. Una zona in aperta campagna e lontana da abitazioni, frequentata (in particolare durante il periodo primaverile ed estivo) da diversi possessori di cani, ciclisti, podisti, ma anche da famiglie con bambini. Ed è proprio in quel tratto che il cane avrebbe ingerito un boccone avvelenato.

"Ho ritenuto di rivolgermi al Resto del Carlino – commenta Martina Landini – per mettere in guardia i possessori di animali. Oltre al personale della clinica veterinaria per la grande professionalità dimostrata, coglierei l’occasione per ringraziare anche i veterinari Daniele Fucci di Conselice e Igor Donati, mio concittadino. Sono stati infatti loro che, durante gli interminabili e concitati minuti seguiti al rinvenimento di ‘Nala’ in preda alle convulsioni, mi hanno indicato la clinica bolognese, visto che nella nostra provincia non c’era un veterinario reperibile. Cosa che, considerando tra l’altro la doppia giornata festiva, mi ha lasciato a onor del vero piuttosto perplessa. L’importante però è che adesso ‘Nala’ stia bene e che, a quanto pare, non avrebbe per fortuna riportato conseguenze a livello di fegato eo di reni".

Non è purtroppo la prima volta che lungo gli argini dei fiumi e di canali della Bassa Romagna si registrano episodi di questo genere o che fanno pensare ad avvelenamenti.

Proprio lungo quel tratto qualche settimana fa era stata segnalata la presenza di almeno tre grosse volpi senza vita e senza segni di ferite.

Luigi Scardovi