Vini, clima estremo Che annata ci si aspetta?

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Vincitori e vinti in vista della vendemmia del 2022: mai come quest’anno il clima estremo rischia di segnare un discrimine fra quelle produzioni che riusciranno a rimanere sopra la linea di galleggiamento, in qualche caso arrivando ad auspicare risultati non disprezzabili, e quelle che invece soccomberanno. Quest’ultima opzione è quella che sta prendendo corpo in molte zone delle alture romagnole, dove la disponibilità d’acqua è stata ai minimi storici per tutto il 2022. Nella collina faentina, a quote più basse, a salvare la produzione sono stati gli invasi coi quali negli ultimi quindici anni gli agricoltori, consorziandosi gli uni con gli altri, hanno disseminato il territorio di bacini idrici, talvolta non estesissimi ma comunque decisivi in un’annata come questa. I vitigni autoctoni – a lungo ingiustamente considerati più fragili rispetto a quelli internazionali – paiono avere superato la prova del caldo estremo, che li ha sottoposti a notti caldissime, con una variazione nella temperatura spesso minima fra gli orari diurni e quelli notturni: la produzione di Centesimino, di Famoso, di Tundè sembra insomma essere garantita. Sull’esito e sui tempi della vendemmia molto incideranno le prossime settimane: ad oggi si prevede di partire tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, ma a dire l’ultima parola saranno eventuali piogge. Nelle quali tuttavia, dopo sette mesi di quasi totale assenza di precipitazioni, ormai in pochi credono.

Filippo Donati