
Violenza sessuale su quattro pazienti: guardia medica turistica condannata a due anni
Cervia (Ravenna), 6 giugno 2025 – Si è conclusa ieri mattina davanti al Gup Corrado Schiaretti con un patteggiamento a due anni di reclusione la vicenda giudiziaria che ha coinvolto un medico 68enne accusato di violenza sessuale aggravata e continuata su quattro pazienti.
La pena, sospesa condizionalmente, è subordinata a un percorso terapeutico. L’imputato aveva già trascorso quasi un anno agli arresti domiciliari. Le parti civili – tutelate dagli avvocati Alessandro Docimo, Antonio Primiani e Giorgio Mambelli (una quarta non si è costituita) – sono state tutte risarcite con un totale di 25mila euro.
Il professionista, nato in Libia, specializzato in Urologia e ora in pensione, era stato fino all’estate scorsa guardia medica turistica per l’Ausl Romagna. Secondo l’accusa, avrebbe approfittato della sua funzione per compiere atti inappropriati durante visite mediche su alcune donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni.
Le indagini, coordinate dalla pm Lucrezia Ciriello e condotte dai carabinieri della Compagnia di Cervia - Milano Marittima, si erano concentrate su tre episodi distinti avvenuti nel corso dell’agosto scorso: due all’interno di ambulatori pubblici — uno presso il Poliambulatorio di via Tritone a Pinarella di Cervia e l’altro in via dei Navigatori a Lido Adriano — e un terzo in un’abitazione privata a Milano Marittima.
In tutti i casi, il 68enne, anziché limitarsi al suo compito, avrebbe attuato comportamenti invasivi, tra cui carezze, palpeggiamenti e baci non richiesti. In un’occasione, una paziente si era rivolta a lui per una semplice puntura d’insetto: la richiesta di spogliarsi aveva subito insospettito la donna.
Il medico era stato arrestato a Roma nella sua abitazione e posto ai domiciliari su ordine del Gip Andrea Galanti, dopo che le tre pazienti — tra loro sconosciute — avevano segnalato le anomalie all’Ausl. Un elemento, questo, che ha rafforzato il quadro accusatorio. Durante le indagini è emersa anche una quarta testimonianza: un’ulteriore donna, dopo aver letto la notizia, si era fatta avanti spontaneamente.
La Procura di Ravenna, guidata dal procuratore capo Daniele Barberini, aveva rivolto un appello a tutte le potenziali vittime invitandole a contattare i carabinieri. Tra le prime donne ascoltate figuravano una ravennate, una cesenate e una marchigiana, tutte turiste presenti sulla costa.
Il medico, già attivo come guardia turistica stagionale dal 2017, aveva lavorato in passato a Rimini e Cesenatico, per poi essere assegnato nell’ultima stagione ai lidi ravennati, con una retribuzione composta da un fisso giornaliero e da un compenso variabile per ciascuna visita. Con l’arresto, era scattata la sospensione automatica dall’Ordine professionale.