
Alcuni cartelloni elettorali, perché il risultato sia valido è necessario raggiungere il quorum
Sono cinque le schede elettorali che verranno consegnate ai cittadini che si recheranno al voto domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalla 7 alle 15 per i referendum abrogativi in tema di lavoro e cittadinanza. I cinque quesiti sono inerenti i licenziamenti illegittimi e il contratto a tutele crescenti; le indennità per licenziamenti nelle piccole imprese; i contratti a termine; la responsabilità solidale negli appalti; la cittadinanza italiana per gli stranieri.
Più nel dettaglio, i quesiti chiedono l’abrogazione di un decreto del Jobs Act sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e il ripristino della possibilità di reintegro del lavoratore nel posto di lavoro in tutti i casi di licenziamento illegittimo; l’eliminazione del tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti; l’abrogazione di alcune norme che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato e le condizioni per le proroghe e i rinnovi; l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore; il dimezzamento da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana. All’elettore viene consegnata una scheda per ogni quesito. Con le cinque consultazioni referendarie in programma l’8 e il 9 giugno diventeranno ottantadue i referendum abrogativi, consultivi o costituzionali su cui gli italiani, dal 1974 a oggi, sono stati chiamati a pronunciarsi (a questi va poi aggiunto il referendum istituzionale del 2 giugno 1946): un record che vede l’Italia seconda al mondo, alle spalle della sola Svizzera.
Quello referendario è tuttavia un rito repubblicano che la bassa affluenza e il quorum al 50% più uno dei votanti fanno apparire sbiadito: appare molto difficile che possa andare a votare un totale di elettori addirittura superiore a quelli che si sono recati alle urne alle ultime amministrative o alle regionali del 2024. Per questa tornata referendaria è stata riproposta la possibilità del voto fuori sede a chi ne ha fatto richiesta: la misura, già sperimentata per i soli studenti e studentesse fuori regione alle elezioni europee 2024, viene estesa a elettori ed elettrici che, per motivi di studio, lavoro e di cure mediche, sono temporaneamente domiciliati nel Comune di Ravenna per un periodo di tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle consultazioni referendarie. In caso di esaurimento dei diciotto spazi destinati all’attestazione dell’avvenuta votazione, oppure di deterioramento, smarrimento o furto della tessera, il cittadino deve richiedere un duplicato allo Sportello Polifunzionale di viale Berlinguer 30, o presso uno degli Uffici decentrati delle ex-Circoscrizioni. Oltre che venerdì e sabato, l’Ufficio elettorale sarà aperto domenica 8 giugno dalle 7 alle 23, e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15.
f.d.