Non solo energia. La prima giornata di OMC Med Energy ha riservato spazio anche ai diritti umani. Mentre si svolgeva l’evento internazionale al Pala De André, al Tribunale di Mansura, in Egitto, si teneva seconda udienza del processo a carico di Patrick Zaki. Il processo è stato però aggiornato al 7 dicembre. Lo studente dell’Università di Bologna è in carcere da 20 mesi con l’accusa di false notizie in Egitto e all’estero, a causa di un articolo pubblicato su un sito web nel 2019. "Da Ravenna – ha detto il sindaco Michele de Pascale nel suo intervento di apertura - il messaggio che vogliamo mandare a tutti gli uomini e le donne del Mediterraneo è che questo è un mare che può essere sempre di più luogo di sviluppo, di crescita economica, di lavoro di scambi commerciali, ma anche di tutela dei diritti umani, perché questi due aspetti sono per noi inscindibili. Come Campus dell’Università di Bologna speriamo che Patrick Zacky torni presto ai suoi studi".
"E’ una questione che viene trattata in questo momento in tribunale dalle autorità giudiziarie e, come ministro, non posso rilasciare commenti. Le nostre istituzioni sono indipendenti, spero che vada a finire bene" ha affermato Tarek El Molla, ministro del Petrolio dell’Egitto, parlando a margine di Omc. La presenza del ministro egiziano a Ravenna e la contemporanea udienza a Mansura, hanno innescato una serie di reazioni. "Proviamo profondo sdegno per l’ipocrisia della politica italiana che, se da un lato sostiene di volere la liberazione di Patrick Zaki, dall’altro continua a promuovere la cooperazione con il regime nei settori che più ne rafforzano il potere" ha dichiarato Alice Franchini, co-fondatrice di EgyptWide, un’organizzazione italiana che promuove i diritti umani in Egitto. I co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi si chiedono perché "il Governo non concede la cittadinanza a Zaki nonostante il voto favorevole del Parlamento?".