PAOLO CASADIO
Cronaca

Zampironi e zanzariere. Ma non bastavano per una notte tranquilla

Due cose hanno da sempre caratterizzato la Romagna: le nebbie e le zanzare. Col tempo e i cambiamenti climatici, i...

Due cose hanno da sempre caratterizzato la Romagna: le nebbie e le zanzare. Col tempo e i cambiamenti climatici, i nebbioni in cui non si vedeva a un palmo di naso sono divenuti assai rari ma, viceversa, gli sgraditi insetti dell’ordine dei Ditteri si sono arricchiti d’una varietà insopportabile di nuove specie che vanno perfettamente d’accordo con le alterazioni climatiche. Ricordo, quand’ero bambino, la presenza delle classiche zanzare notturne: arrivavano all’imbrunire, ci tormentavano per tutta la notte e alle prime luci sparivano, rintanandosi in siepi e fitte chiome alberate. Durante la giornata, dunque, non occorreva nessuna cautela, ma le nottate erano drammatiche.

Non c’erano le evolute zanzariere avvolgibili d’oggi e spesso si trattava di manufatti realizzati in casa: un telaio di legno portarete che s’incastrava in qualche modo nel vano finestra. Il risultato era un ròzzo d’una scomodità notevole, metti e togli, e quindi di scarsa diffusione. S’andava di zampironi che affumicavano le camere e avvelenavano il sonno, oppure con nulla sinché il ronzio s’avvicinava sempre più alle orecchie: ci si rifilava una manata veloce sulla testa con la speranza di aver ucciso l’insetto, e il rinvenimento mattutino della piccola chiazza di sangue sul cuscino confermava il successo dell’operazione. Altrimenti erano vigili insonnie e rifugiarsi sotto il lenzuolo in un bagno di sudore diventava l’unica opzione per chi, come me, veniva definito "di sangue dolce".

C’è da dire che spesso, durante il giorno, appariva senza alcun preavviso un motocarro a tre ruote sul cui pianale svettava una sorta di lancia che irrorava i giardini d’una polvere bianca, odorosa, persistente e irritante. Li chiamavano trattamenti e suppongo fossero a base di Ddt. C’era una corsa a chiudere le finestre, e nonostante questo ne abbiamo respirato a chili. Le zanzare scomparivano per un paio di giornate e poi si tornava a pieno regime. Alle oneste e autoctone zanzare notturne da qualche anno si sono affiancate, spesso sostituite, varietà assai aggressive come la cosiddetta zanzara tigre. Il problema, purtroppo, è che appartiene a un genere potenziale vettore di numerose patologie virali quali la febbre dengue, la febbre gialla, il virus zika e la febbre chikungunya. Non si fanno più i trattamenti a polvere d’una volta, ma s’usano goccine biologiche nelle caditoie con risultati invero modesti.