L’attenzione circa il nome che i civici avrebbero individuato per una candidatura nella lista ‘de Pascale Presidente’ era alta: la scelta è infine caduta su Pier Luigi Zanotti, ingegnere, residente a Sant’Agata ma storico volto dell’associazionismo faentino di area cattolica. In particolare fra le fila del Pd la curiosità era tanta: con la scelta di Zanotti il mondo che gravita intorno a Faenza Cresce ha individuato un profilo dal bacino realisticamente diverso rispetto a quello del candidato dem Niccolò Bosi, che dunque non dovrà temere concorrenza interna. L’habitat di Zanotti è quello della realtà civica Faenza Cresce: al suo debutto, al complesso dei Salesiani, si notano intorno a lui l’assessore Davide Agresti – sul palco con Zanotti – il presidente di Caviro Carlo Dalmonte, l’assessora Martina Laghi, il consigliere comunale Andrea Luccaroni. Eppure Zanotti ci tiene a precisare di rappresentare un mondo con una storia ben più lunga alle spalle, "che è quella dei cattolici impegnati in politica da ormai quasi centocinquant’anni", rivendica il 48enne candidato consigliere. Un riferimento temporale non casuale, che riporta indietro le lancette del tempo fino a quelle tornate amministrative di fine Ottocento che videro il primo impegno dei cattolici nella storia politica d’Italia, ponendo le basi per la costruzione di quel pensiero politico che anni dopo avrebbe condotto al Patto Gentiloni.
"Io sono un figlio di quella storia – ribadisce Zanotti – che è quella del cooperativismo, dell’associazionismo". Zanotti è un centrista ma non un moderato: sull’immigrazione i suoi toni si possono dire ultraprogressisti. "L’Europa è un continente asfittico che sta invecchiando – dice –. È una fortuna che il mondo entri nelle nostre case, portando nuove culture, arricchendo le nostre società. Non dobbiamo spaventarci quando vediamo comparire un ideogramma cinese nelle nostre scuole: l’incontro di culture è trovarsi davanti a un té dalla preparazione che non conoscevamo, con persone che vediamo per la prima volta". Anche sul fronte della crisi ambientale Zanotti non usa mezzi termini: "A pochi metri da qui l’acqua è arrivata a quota sette metri, precipitandoci in un mondo nuovo: nessuno di noi era mai stato nel futuro, ma ora, dopo tre alluvioni e una pandemia causata da una zoonosi, ecco che ci siamo. Dobbiamo tutti imparare a ‘nuotare’ in questo mondo nuovo, e dobbiamo farlo tutti insieme".
Filippo Donati