"Zona arancione, crescono disagio e incertezza"

L’allarme del sindaco Medri al tavolo di crisi "È necessario avere ben chiari gli scenari futuri"

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"Ad oggi la situazione rimane preoccupante, la pressione sugli ospedali è forte e ci sono ancora difficoltà nel percorso di tracciamento dei contagi". Queste le parole con cui il sindaco di Cervia Massimo Medri ha fatto il punto in occasione dell’ultimo incontro in cui si è riunito, lo scorso 11 gennaio, il ‘tavolo di crisi’. Il tavolo di crisi è composto dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale, dai rappresentanti di categorie economiche e dai sindacati. È stato istituito negli scorsi mesi, con l’obiettivo di affrontare in sinergia la dura sfida portata dal Coronavirus.

Una sfida che tocca direttamente il settore sanitario ma che, indirettamente, ha comportato anche ricadute economiche disastrose per il territorio con le quali, prima o poi, occorrerà fare davvero i conti. È quasi un anno che il mondo convive con il Covid-19 e anche per Cervia è tempo di un primo bilancio proiettandosi al prossimo futuro che, per una località turistica, significa affrontare al meglio la stagione.

A Cervia, ad oggi, si sono registrati due focolai: uno presso le Suore della Carità e l’altro alla Casa Famiglia di Savio. Gli altri contagi, invece, si sono sviluppati principalmente nell’ambito domestico. A fine anno, uno spiraglio di luce l’ha portata la vaccinazione, prima alla casa di riposo Villa Verde e poi alla casa di riposo Busignani.

Tuttavia, prosegue il sindaco Medri, "le ultime decisioni di inserirci in zona arancione con il rischio di finire in zona rossa non fanno che aumentare lo stato di incertezza generale e il disagio sociale". Insomma, oggi si naviga a vista e la data segnata sul calendario, quella del 5 marzo – il termine fino a cui varranno le attuali disposizioni nazionali in tema di Covid-19 –, non aiuta a vedere margini di manovra significativi per la ripresa.

Con la scure della curva dei contagi che potrebbe continuare a salire. "Comprendiamo benissimo e condividiamo la necessità di mettere sotto controllo la pandemia onde evitare il collasso delle strutture sanitarie – spiega il sindaco – ma a questo punto risulta assolutamente necessario avere ben chiari gli scenari che si possono presentare a partire dalla prossima primavera".

Alcuni punti urgenti sui quali occorre accelerare sono stati delineati in occasione dell’ultimo incontro: stabilire tempi certi e modalità per la vaccinazione nei singoli territori, accelerare i meccanismi di somministrazione, indicare se i protocolli di sicurezza stabiliti nella prima ondata della pandemia mantengono una loro validità e se dovranno essere adottati nelle fasi della graduale riapertura, non utilizzare i soli codici Ateco, individuare le attività che gradualmente potranno riaprire quando sarà possibile e adottare un piano di controllo a livello nazionale in grado di far rispettare le regole stabilite.

Fornire alcune di queste indicazioni potrà aiutare le imprese a organizzarsi ed, eventualmente, anche a riconvertire totalmente o parzialmente la propria azienda per non interrompere il ciclo produttivo.

"L’incertezza – conclude il sindaco Medri – va ridotta al minimo per consentire a imprese e lavoratori di poter organizzare le proprie attività e la propria vita". Il tavolo, che si riunisce ogni quindici giorni, proporrà un consiglio comunale straordinario, da tenere prima della primavera, con i rappresentanti della regione per un confronto costruttivo.

Ilaria Bedeschi