Ravenna, 18 giugno 2010 - «DA IERI mattina è una continua richiesta di informazioni, dall’Italia e dall’estero, per poter visionare la teca con le ossa del Caravaggio presentata al teatro Alighieri». Lo annunciano il sindaco Fabrizio Matteucci e il vicesindaco Giannantonio Mingozzi.

«Per questo, in accordo con il Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali presieduto da Silvano Vinceti — affermano — abbiamo deciso di esporla al pubblico, sabato dalle 10 alle 12 e sotto stretta sorveglianza, nella sala consiliare del municipio, per consentire anche ai cittadini ravennati e ai turisti di vedere i preziosi reperti ossei. In proposito ringraziamo la Polizia municipale per il lavoro svolto a custodia della teca, e per il servizio di vigilanza che presterà domani».

Ci saranno anche i ricercatori di Giorgio Gruppioni, responsabile del gruppo scientifico di ricerca, composto da Elisabetta Cilli, Federica Annuzzo, Laura Buti, Laura Franzo e Veronica Piccinni, che questa mattina sindaco e vicesindaco hanno voluto ringraziare per l’impegno profuso in questi mesi, complimentandosi per i successi ottenuti e per la qualità degli studi compiuti dal dipartimento universitario ravennate. Domani in municipio sarà altresì presente Massimo Andretta, direttore del Centro ricerche e servizi ambientali di Marina di Ravenna, pronto a rispondere alle domande e a soddisfare le curiosità di quanti visioneranno la teca. Sotto scorta, la teca ripartirà da Ravenna probabilmente verso la fine della prossima settimana, alla volta della località di Caravaggio; successivamente proseguirà per Porto Ercole.

Ieri mattina alcune troupe televisive, tra le quali quella del National Geographic, hanno girato reportage su Ravenna, in occasione appunto della presentazione delle ricerche. Sono 196 i servizi televisivi andati in onda nella sola giornata di mercoledì su emittenti di vari paesi del mondo. Da registrare una iniziativa della Leganord milanese che chiede di «mettere in atto tutte le iniziative ritenute necessarie presso le sedi opportune affinché Milano ottenga i resti del Caravaggio per onorare l’artista con una sacrosanta e naturale sepoltura presso il Famedio».