Ravenna, 5 ottobre 2010 - ANNA Magnani, simbolo della romanità più verace e intensa, a casa sua sentiva parlare in dialetto romagnolo. La madre e i nonni infatti erano di Ravenna. A rivelarlo è Matteo Persica, segretario dell’Associazione amici di Anna Magnani con sede nella capitale, che sull’attrice scomparsa nel 1973, tra le più grandi della storia del cinema, sta scrivendo un libro. Dopo ricerche durate oltre tre anni Persica ha ricostruito le origini familiari dell’artista che non conobbe mai il padre.


«Si è sempre creduto — spiega Persica — che la madre di Anna Magnani, Marina, fosse di Fano, in realtà aveva una casa estiva nella città marchigiana, ma era di Ravenna, come i suoi genitori». Il nonno dell’attrice si chiamava Ferdinando Magnani, la nonna, Giovanna, aveva un cognome tipicamente ravennate che però Persica non vuole ancora rivelare. Lo farà tra pochi mesi, quando uscirà il libro.

«Sono riuscito a scoprire il lavoro del nonno — assicura — e anche l’indirizzo ravennate della famiglia. Ho persino recuperato alcune foto dell’epoca».  Non c’è dubbio quindi che l’attrice, affidata poco più che bambina alle cure dei nonni materni dopo la partenza della madre per l’Egitto, sentisse parlare attorno a sè in romagnolo.

LA NONNA — prosegue Persica — non aveva studiato e parlava principalmente in dialetto. Quando il libro uscirà mi piacerebbe venire a Ravenna a presentarlo in anteprima».
Nel frattempo la Romagna rende omaggio alla straordinaria attrice interprete di capolavori come Roma città aperta di Roberto Rossellini, Bellissima di Luchino Visconti e Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, con una mostra a Palazzo Albertini, a Forlì, che raccoglie immagini fotografiche e opere pittorica di artisti romagnoli.

Evento a cura degli organizzatori del festival internazionale Sedicicorto e dall’Associazione Amici di Anna Magnani.Grande interesse per le origini ravennati dell’artista vincitrice anche di un premio Oscar per La rosa tatuata, ha dimostrato anche l’associazione forlivese Alteo Dolcini, presieduta da Andrea Dolcini, che si occupa di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale e storico romagnolo.

«L’ASSOCIAZIONE Amici di Anna Magnani — continua Persica — è nata nel maggio di quest’anno per riproporre una figura di artista e di donna unica al mondo e ingiustamente trascurata nel panorama culturale italiano odierno. Di Anna Magnani è rimasto nella memoria un cliché riduttivo, quello di ‘Nannarella’, della popolana romana per intenderci. Noi vogliamo riportare in luce l’esempio di una donna libera, colta e determinata sulla cui biografia permangono ancora inesattezze e lacune inspiegabili».

 
TRA LE PIÙ VISTOSE quella relativa alle origini della famiglia Magnani: non marchigiane appunto, ma romagnole, e persino quella sul suo luogo di nascita. Per anni infatti si è creduto che l’attrice fosse nata ad Alessandria d’Egitto, in realtà era romana, come ha di recente confermato anche il figlio, Luca.

 
«Quando si parla di inesattezze biografiche — osserva ancora Persica — vale la pena ricordare che sulla targa stradale della via che a Roma porta il suo nome, appariva l’anno di nascita errato, il 1903 anziché 1908, fino a quando, pochi mesi fa, l’associazione non ha posto rimedio all’imprecisione».
Le origini ravennati di Anna Magnani non trovano riscontro in nessuna biografia ufficiale finora pubblicata.

 
QUALCUNO, tra i cultori della storia cittadina, ricorda però che voci ufficiose in proposito hanno sempre circolato, senza mai una conferma ufficiale. Si narra persino di un forno Magnani, in via Cesarea, appartenuto ad alcuni parenti dell’attrice. E non finisce qui: ci sarebbe anche un altro parente della protagonista de ‘La Sciantosa’, con Massimo Ranieri, un ciclista professionista.
 

Insomma che in una delle più grandi attrici di sempre scorresse del sangue romagnolo, a Ravenna lo sostenevano da tempo in tanti. Ma adesso è il momento che anche le biografie ufficiali ne prendano atto.