Ravenna, 9 aprile 2025 – Considerato il massimo esperto della Royal Family britannica, l’ex popolarissimo corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica, è di casa a Ravenna dove torna una volta all’anno per presentare l’ultimo libro uscito. Proprio nei giorni scorsi è stato protagonista di una conferenza promossa nell’ex capitale bizantina dall’Associazione Culturale Italo-britannica sulle ‘special relationship’ tra Italia e Gran Bretagna. Sarà il primo viaggio in Italia di Carlo e Camilla insieme.

Si aspettava la scelta di Ravenna, come tappa dopo Roma?
"Sinceramente no perché, pur essendo meta di tanti appassionati d’arte, Ravenna è meno nota al grande pubblico internazionale che spesso si limita a Roma, Firenze e Venezia. Ma in realtà la scelta diventa più comprensibile se si considera la solida formazione classica di Carlo, uomo di eccezionale cultura e particolarmente legato all’Italia, e il suo desiderio di stupire e condividere con la moglie i suoi interessi".
Può aver influito, a suo avviso, la ‘presenza’ di Byron in città?
"Penso sia stata più decisiva la volontà di non fare una visita banale, di porre l’attenzione su un’Italia diversa, fuori dai circuiti canonici. Dico questo perché l’Italia è ricca di ‘presenze’ di poeti e poetesse inglesi. Basti pensare alla Liguria, dove Carlo è stato più volte, grazie anche alla villa di Bordighera della nonna materna, madre della Regina Elisabetta II".
Nel suo ultimo libro, ‘La fine dell’Inghilterra’, ha parlato di un Paese smarrito, di un trono vacillante. Com’è oggi lo stato di salute della famiglia reale?
"Il 2024 è stato certamente uno dei punti più bassi della corona britannica degli ultimi decenni per le malattie incrociate di Catherine e di re Carlo. Le loro dichiarazioni sono sembrate l’annuncio biblico di una catastrofe, soprattutto considerando la recente morte ella regina Elisabetta, che già aveva dato una svolta epocale alla monarchia. Le previsioni erano fosche. Per fortuna, il tempo ha offerto un qualche sollievo con la remissione del cancro di Catherine e la tenuta alle cure di re Carlo che è ancora in lotta per la sua salute".
Qual è il futuro della monarchia inglese?
"È tutto nelle mani di Catherine, la prima borghese diventata principessa, e William con il loro stile nuovo, un po’ populista, in linea con lo spirito dei tempi. I più giovani avrebbero voluto un passaggio direttamente a loro dopo Elisabetta ma si sa, non si può scappare alla legge ereditaria. C’è però da dire che Carlo sta interpretando bene il suo ruolo. Malgrado su di lui gravi lo sfascio del matrimonio e il tradimento della moglie Diana, non è certo privo di qualità: è il sovrano più colto e preparato che la Gran Bretagna abbia mai avuto, è ironico, simpatico, attento e curioso".
Inevitabile chiederle: qual è il suo reale preferito?
"Senza dubbio l’ex regina Elisabetta, la sovrana britannica che ha regnato più a lungo, superando la regina Vittoria. Un’icona, un personaggio fuori dall’ordinario, molto amato. E lo dimostra anche il fatto che tutti i libri che le ho dedicato sono stati bestseller. In molti la considerano l’ultima vittoriana, l’anello di congiunzione tra l’Ottocento dell’imperialismo ormai superato e il Novecento dall’incerto futuro".