Ravenna, 8 aprile 2025 – Sarà Ermanna Montanari, il 10 aprile davanti alla Tomba di Dante, a leggere la preghiera di San Bernardo alla Vergine, incipit del canto XXXIII del Paradiso, alla presenza di Re Carlo III e della Regina Camilla. Montanari, direttrice artistica delle Albe con Marco Martinelli, sarà insieme a una rappresentanza di cittadine e cittadini della ‘chiamata pubblica’ con cui da quasi un decennio le Albe invitano la cittadinanza a partecipare alla realizzazione di un’opera teatrale. Al 2017, infatti, risale la prima anta di una trilogia dedicata all’opera dantesca. Un progetto animato dalla consapevolezza che il teatro vive se sa farsi arte in dialogo con la vita e la città.

Montanari, perché la scelta di questo canto?
“Sono i primi versi del XXXIII canto del Paradiso, un inno alla luce che crea e rigenera. Una luce di cui si sente il bisogno in questa epoca. Non ho avuto nessuna indecisione, anche perché è un canto che ogni sera rileggo. Sono versi indelebili che entrano nel nostro corpo e non ci lasciano”.
Il coro è formato dai vostri fedelissimi cittadini e cittadine.
“Siamo noi a essere fedeli, siamo noi a non poterne fare a meno. È una tradizione che ha una decina d’anni e che abbiamo creato con le chiamate pubbliche dantesche. Quello del sepolcro di Dante, è un luogo spirituale per Ravenna, è uno dei luoghi spirituali di questa Ravenna segreta e quando si passa di lì non si può che fare un saluto all’aria. I cittadini, una quarantina, avranno fiori bianchi e le mani giunte per la preghiera di San Bernardo, per chiedere la grazia della luce. Il coro è la città che accoglie i reali. Ravenna ha una dimensione corale, l’ha sempre avuta”.
I Reali avranno una traduzione del testo?
“Silvia Pagliano, che li accompagnerà da piazza San Francesco alla Tomba, brevemente introdurrà loro la lettura. In ogni modo siamo di fronte a due persone coltissime che sanno perfettamente cosa stanno ascoltando. Dante è Dante e va ascoltato nella lingua originale, come ogni autore”.
Quando ha saputo che avrebbe letto Dante in presenza di Carlo e Camilla?
“Circa un mese fa. Mi è stato spiegato che i reali avrebbero voluto ascoltare i versi di Dante. Non sarebbe stato possibile leggere un canto intero per il poco tempo a disposizione, così leggerò poco più dei quaranta versi della preghiera. Sapevo da poco della lettura, e non era ancora ufficiale, quando un amico giornalista mi ha detto di aver visto la notizia sul sito di Buckingham Palace”.
Cosa ha pensato quando le è arrivata la richiesta?
“Che non me lo sarei mai aspettato. Ogni volta che apro il sacello è sempre un’emozione, ogni volta che si recita è un’emozione. Ti viene addosso qualcosa a cui ti sei preparato, ma non sai mai se sarai in grazia. Ci auguriamo tutti di esserlo per accogliere i Reali in questa città dal valore inestimabile. Spero che quel giorno ci sia il sole, così potranno vedere i mosaici di San Vitale e Galla Placidia attraverso la luce che filtra dall’alabastro delle finestre”.
Annamaria Corrado