ANNAMARIA CORRADO
Cultura e spettacoli

Al Museo Byron la Storia ritorna a vivere

Dal 30 settembre a Ravenna apre le porte Palazzo Guiccioli. Affollata presentazione al teatro Alighieri, con i protagonisti di questo recupero

Il neo governatore Michele de Pascale, Antonio Patuelli ed Ernesto Giuseppe Alfieri

Il neo governatore Michele de Pascale, Antonio Patuelli ed Ernesto Giuseppe Alfieri

Ravenna, 29 novembre 2024 – Il Museo Byron di Palazzo Guiccioli a Ravenna è ufficialmente aperto: a tagliare il nastro oggi sono stati il neo presidente della Regione, Michele de Pascale, il presidente del Gruppo Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli e il presidente della Fondazione Cassa di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri. Domani e dopodomani il Palazzo sarà aperto al pubblico con ingresso gratuito e visite guidate e da martedì si potrà visitare regolarmente.

Una visione che diventa realtà, questo rappresenta l’apertura del palazzo, tra i più maestosi di Ravenna, che viene restituito alla città dopo un restauro di oltre dieci anni curato dalla Fondazione Cassa di Ravenna. Il taglio del nastro e la visita al palazzo che, oltre al Museo Byron, ospita il Museo del Risorgimento, con oggetti provenienti dalle collezioni comunali, dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dalla Fondazione Bettino Craxi, e quello delle bambole della collezione Gardini Pasini, questa mattina è stato preceduto da una presentazione in un teatro Alighieri gremito.

A prendere la parola per primo è stato il presidente della Fondazione, Alfieri, che ha riferito i saluti del tredicesimo Lord Byron, in questi giorni in Giappone nell’ambito delle celebrazioni dedicate al suo avo nei duecento anni dalla morte. Alfieri ha ricordato la nascita del progetto, da un’idea di Patuelli, e ha sottolineato l’importanza di raccontare attraverso un percorso museale, la storia del celebre poeta inglese intrecciata a quella del Risorgimento italiano.

“Quella di Byron e Teresa Guiccioli – ha detto – è una delle grandi storie d’amore della letteratura ed è quindi assolutamente appropriato che si inauguri un museo il cui obiettivo sarà quello di celebrare il loro rapporto, ma anche di testimoniare la vita politica a Ravenna nel XIX secolo e il suo ruolo nella storia del Risorgimento”.

Il presidente del Gruppo Cassa ha sottolineato il profondo legame di Byron con Dante: “Appena arrivò a Ravenna – ha raccontato – andò subito alla tomba di Dante. Byron a Ravenna trovò casa, affetti, la pineta cantata dai grandi poeti italiani e in particolare trovò Dante”.

Patuelli ha sottolineato il “nitido collegamento culturale tra Dante e Byron”, ricordando che nel suo soggiorno ravennate, dal giugno 1819, compose quattro canti in stile ‘simil dantesco’,La profezia di Dante’.

“L’opera – ha aggiunto il presidente della Cassa – fu pubblicata nel 1821 e rappresenta un Dante romanzato che predice il futuro dell’Italia in punto di morte, descritta come divisa, ma meritevole di libertà e di indipendenza. Insomma Byron nella ’Profezia’ fa esprimere all’Alighieri i propri sogni di libertà per l’Italia”.

Per Michele de Pascale, neo governatore e, ancora per pochi giorni, sindaco di Ravenna, il recupero di Palazzo Guiccioli ha un valore enorme: “Questo museo è qui non a caso, ma per il rapporto di Byron con la cultura che ha trovato a Ravenna, una città che ha un rapporto profondo con il Risorgimento”.