Ravenna, i vincitori under 40 del premio Giulio Guberti

Sono Elisa Strinna, padovana classe 1982, e Giuseppe De Mattia, barese classe 1980, trionfanti alla prima edizione. La mostra resterà aperta al Mar dal 23 giugno al 15 luglio

Il premio Giulio Guberti

Il premio Giulio Guberti

Ravenna, 19 giugno 2018 - Due artisti under 40 premiati: lei, Elisa Strinna, una padovana classe 1982 che vive a Maastricht, lui, Giuseppe De Mattia, un barese classe 1980 che vive a Bologna; una commissione nazionale composta da undici membri tra artisti, critici e intellettuali; un collettivo orfico-cubista francese di inizio Novecento che ha ispirato una mostra ravennate del giugno 1979 che a sua volta ispira oggi la prima edizione di un premio nazionale d’arte contemporanea. Tutto questo è ‘La Tradizione del Nuovo - Premio Giulio Guberti Anno I’, un premio e una mostra d’arte al Mar di Ravenna – a cura di Elettra Stamboulis – che si interroga su ritorni, reminiscenze e restaurazioni e intanto guarda al futuro: il futuro del museo, del suo pubblico, della città e dell’arte contemporanea in Italia.

Il Premio è dedicato al medico e critico Giulio Guberti, che curò un’importante stagione di mostre all’allora Pinacoteca Comunale di Ravenna, ed è sostenuto dal Comune di Ravenna, Assessorato alla cultura, dalla Regione Emilia Romagna e dalla clinica Domus Nova, di cui Guberti fu a lungo direttore sanitario. ‘La Tradizione del Nuovo’ è il nome della rivista-catalogo che accompagnò quell’esperienza e che oggi guida il lavoro di indagine di ogni nuova edizione biennale del premio. ‘La Section d’Or o della Restaurazione’ era il tema del 1979, la chiave che scelsero Guberti e Flavio Caroli per intercettare una serie di artisti nell’aria del riflusso che già si respirava.

Dal 23 giugno al 15 luglio 2018 saranno però in scena gli artisti premiati in questa prima edizione di questo premio che si spera diventi un appuntamento biennale per la città, ma con uno sguardo al Paese intero. Elisa Strinna è stata selezionata per la sua sofisticata ricerca sui confini tra natura e cultura. Sperimenta nei propri lavori modalità di traduzione linguistica del mondo, in una sorta di ricerca del ritorno alle origini che incrocia il tema dei ritorni e delle reminiscenze.

Archivio e collezione sono invece le ossessioni da cui scaturisce la ricerca artistica di Giuseppe De Mattia, il cui lavoro tende a salvare ciò che è generato dal passaggio del tempo, come scarto, e di prendersene cura. Una sala sarà inoltre dedicata alle foto di archivio di Giulio Guberti e degli artisti e amici che lo hanno frequentato, alle riviste de ‘La tradizione del nuovo’ che saranno esposte in visione e in generale alla ricostruzione di quella fase artistica e creativa di Ravenna.

«Ci fa molto piacere – commenta l’assessore alla Cultura Elsa Signorino – sostenere questo premio e questa esposizione, che valorizza giovani artisti a partire dall’esperienza di una figura quale quella di Giulio Guberti. Guberti è stato una persona molto importante per la vita sociale e culturale della città. Grazie alla sua passione e alla sua profonda conoscenza dell’arte contemporanea Ravenna, aprendosi sempre di più al fermento culturale che attraversava l’Italia e non solo, ha potuto beneficiare, negli anni Settanta e Ottanta, della presenza di artisti molto significativi, che hanno esposto nella nostra Pinacoteca. Sono molto contenta che nel suo nome si dia oggi a giovani artisti la possibilità di crescere e sperimentare nuove forme d’arte».