Ravenna, 24 aprile 2013 - IL PRESSING delle imprese, determinate ad ottenere un alleggerimento della pressione fiscale anche locale, comincia a produrre qualche primo, pur se parziale, risultato. D’altra parte i vincoli posti dal patto di stabilità alle amministrazioni comunali riducono gli spazi di manovra. A rompere il ghiaccio, l’altro giorno, la giunta del sindaco Retini che amministra Russi: con il bilancio 2013 viene introdotto un alleggerimento delle aliquote Imu a carico delle abitazioni principali e degli immobili produttivi; ma, con una ulteriore riduzione della spesa, vengono liberate risorse che saranno destinate a finanziare opere pubbliche per un volume stimato attorno al mezzo milione di euro.
 

Sullo stesso solco sembra orientato a muoversi anche il Comune capoluogo che, tuttavia, per ora interverrà solo sulla leva fiscale e solo a favore delle imprese. Lo spiega il sindaco Matteucci che alla vigilia dell’incontro con le associazioni delle imprenditori, previsto per oggi, fa alcune anticipazioni. «Molte imprese e troppe famiglie sono quasi sul lastrico. In Italia e anche a Ravenna. Non ho alcuna intenzione — assicura il primo cittadino — di aumentare l’addizionale Irpef e l’aliquota Imu sulla prima casa, come faranno molti Comuni. In queste ore stiamo studiando una manovra straordinaria per attenuare l’Imu sulle imprese che, in base alle norme governative, se la vedrebbero aumentare automaticamente in una misura inaccettabile. Non riusciremo a sterilizzare del tutto quegli aumenti automatici decisi a Roma, ma a quegli aumenti inaccettabili vogliamo dare una bella botta in testa».
 

IL RIFERIMENTO è al decreto governativo che modifica il moltiplicatore della rendita catastale con cui viene calcolata l’imposta sugli immobili delle imprese. Nel 2012 era pari a 60. A partire da quest’anno il moltiplicatore diventa 65, con un aggravio sensibile. A titolo di esempio, un’azienda che l’anno scorso ha pagato 7.000 euro di Imu, si troverebbe quest’anno a pagarne quasi 8.000. L’obiettivo di Palazzo Merlato è di abbattere almeno in parte questo incremento, riducendo l’aliquota che grava sugli stabili produttivi: un’ipotesi potrebbe essere quella di passare dall’1,06 per cento all’1,02 per cento. In questo modo il conto, restando all’esempio fatto in precedenza, sarebbe di poco superiore ai 7.200 euro. Con questa manovra il Comune di Ravenna vedrebbe comunque ridotto il proprio incasso. Ma va detto che il gettito del 2012 ha portato in cassa un supplemento non previsto di 1,6 milioni di euro.
 

LE dichiarazioni di Matteucci sembrano lasciare aperta la possibilità ad aumenti delle altre aliquote. «Lo escludo nel modo più assoluto. Anzi — chiarisce il sindaco — stiamo valutando la possibilità di ulteriori alleggerimenti per il 2014, mentre confermo la costituzione di un fondo di 400mila euro con cui procedere alla restituzione parziale dell’Imu nel caso degli immobili concessi in comodato d’uso a parenti stretti».
 

Marcello Petronelli