Benzina prezzo oggi, il 'pieno' è in saldo. Ma le auto sono ferme

Record dei carburanti, mai così economici per gli effetti del Coronavirus: proprio per questo però pochi possono approfittarne

Una pompa di benzina (Newpress)

Una pompa di benzina (Newpress)

Ravenna, 14 aprile 2020 - Le prime avvisaglie si erano avute all’inizio di febbraio. Ora che la crisi del settore petrolifero è conclamata, si parla senza mezzi termini di ‘crollo dei prezzi’. E, a cascata, anche a Ravenna, gli effetti ‘collaterali’ del coronavirus, hanno portato ad una riduzione dei prezzi di tutti i carburanti.  

L’effetto ‘benefico’ rientra ovviamente in una logica di mercato, ma deve tuttavia fare i conti con le limitazioni imposte dai decreti per il contenimento del virus. Tradotto: la benzina costa poco, ma in pochi possono sfruttare questa opportunità. Anzi, la benzina costa poco, proprio perché circolano meno auto.  

Rispetto all’ottobre scorso, tanto per dare la dimensione di quello che sta succedendo, fare un pieno di carburante oggi nella nostra provincia, porta ad un risparmio anche oltre i 7 euro. Quella che si sta giocando a livello planetario è una partita complicata. Nelle ultime ore i Paesi produttori di petrolio hanno raggiunto un accordo per tagliare di un terzo la produzione di greggio.  

L’obiettivo – abbassando l’offerta – è quello di far rialzare il prezzo. Ad aprile 2019, cioè esattamente un anno fa, il barile era venduto a 66,15 dollari. Due settimane fa, lo stesso barile era sceso al minimo storico (20,1 dollari), per poi risalire, seppur di poco, a 23,21 dollari. Simili fluttuazioni dovrebbero avere ripercussioni molto evidenti sui prezzi alla pompa. Ma allora, perché se il prezzo del barile cala di due terzi, ovvero di oltre il 60 per cento, non succede altrettanto ai carburanti? La risposta va cercata nella ‘torta’ che compone il prezzo alla pompa.

Solo il 36 per cento di quello che paghiamo per fare rifornimento è infatti il costo reale del carburante. A gravare in misura pesantissima sono invece le accise (45,5 per cento) e l’Iva (18,1 per cento), cioè le tasse. In questi giorni, il prezzo medio di un litro di benzina sul territorio nazionale è di 1,436 euro, ed è tornato ai livelli di agosto 2016. Scrutando i prezzi delle pompe oggetto della nostra tabella (qui sotto), nella nostra città si può fare rifornimento, risparmiando qualcosa rispetto alla media nazionale. Ma in provincia ci sono esempi ancor più economici.

Al Conad Filanda di Faenza e al Repsol di Castel Bolognese, un litro di benzina costa 1,209 euro, mentre un litro di gasolio scende fino a 1,134.

Gli analisti non sono tutti concordi nel prevedere il futuro. A rigor di logica, la scelta dei produttori di limitare le estrazioni, unitamente al progressivo ripristino della normalità, dovrebbe consentire ai prezzi di tornare presto a galoppare. Secondo un’altra corrente di pensiero invece, i tagli della produzione non riusciranno a mitigare lo shock sul fronte della domanda, scesa di 30 milioni di barili al giorno, anche perché, un taglio di 10 milioni di barili, era già atteso e dato per scontato dal mercato.