Incendio alla Caviro, di cosa si occupa l’azienda di Faenza

Dalla vigna alcol, carburanti bio e energia. Trasformare gli scarti in materia prima la missione di Extra, l’azienda più innovativa del Gruppo

L'impianto di compostaggio all'interno dello stabilimento Caviro Extra

L'impianto di compostaggio all'interno dello stabilimento Caviro Extra

Faenza (Ravenna), 8 maggio 2023 – Un maxi incendio  (foto) questa mattina si è sviluppato a Faenza all’interno di uno stabilimento del gruppo Caviro. Il rogo in via Convertite 8 ha coinvolto gli edifici di Caviro Extra, l’azienda più innovativa del Gruppo che si occupa della lavorazione dei sottoprodotti e degli scarti della vinificazione.

Con oltre 37.300 ettari di superficie vitata, 27 cantine socie, 11.650 viticoltori in 7 regioni d'Italia e una produzione di 660.000 tonnellate di uva, Caviro è la più grande Cantina d’Italia e la prima azienda per volumi di vino prodotti del nostro Paese. Il Gruppo, con un fatturato di 417 milioni di euro nel 2022, lo scorso anno ha esportato in oltre 80 paesi circa 184 milioni di litri di vino,  imbottigliati negli stabilimenti produttivi di Forlì e Savignano sul Panaro. Il loro brand più noto e venduto in tutto il mondo? Il Tavernello

La grande cooperativa vitivinicola, nata nel 1966 a Faenza, ha ampliato i propri interessi grazie alle diversificate attività della società Extra. Dal mondo vitivinicolo Caviro Extra riceve ogni anno oltre 660.000 tonnellate di scarti produttivi, pronta a trasformarli in ingredienti e prodotti ad alto valore aggiunto, tra cui  i fertilizzanti naturali. Oltre alla storica attività di distillazione, Caviro Extra produce anche ingredienti, semilavorati e servizi per aziende leader dei comparti farmaceutico, alimentare, beverage e agronomico.

Il sito di Faenza produce oltre 90 milioni di litri l’anno di alcool etilico di origine agricola, a cui si aggiungo i superalcolici, come il brandy, derivati dalla lavorazione della vinaccia e della feccia, ma anche mosti rettificati, zucchero d’uva e acido tartarico. Un acido organico naturale contenuto nella feccia di vino e che trova impiego in numerosi ambiti industriali: alimentare, farmaceutico, edilizio, enologico e chimico. Caviro Extra, inoltre, produce biogas utilizzato sia per generare energia elettrica sia biometano avanzato per autotrazione. Nello stabilimento di Faenza, infatti, vengono prodotte direttamente le miscele (da E-5 a E-85), grazie a uno specifico impianto di denaturazione. Una produzione di energia da fonti rinnovabili, che non sfrutta le risorse naturali ma solamente gli scarti agroalimentari, all’insegna di un’economia circolare e sostenibile.

L’incendio

Oltre a confermare che l'incendio di questa mattina nello stabilimento faentino di Caviro Extra non ha causato vittime o feriti e che non risulta esserci alcun disperso, il Gruppo Caviro fa sapere che si sta procedendo allo spegnimento delle fiamme e alla "messa in sicurezza del sito produttivo di Faenza”.

“La cantina e gli uffici della sede di Forlì proseguiranno nella ordinaria attività di confezionamento del vino. Ringraziamo i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le autorità che sono prontamente intervenute”.