Cmc Ravenna, trattativa con WeBuild verso la chiusura

La partnership col colosso del settore costruzioni porterebbe denaro nelle casse dell’azienda di via Trieste attualmente in concordato

Cmc Ravenna, in corso la trattativa con WeBuild (ex Salini Impregilo)

Cmc Ravenna, in corso la trattativa con WeBuild (ex Salini Impregilo)

Ravenna, 28 aprile 2022 - WeBuild (ex Salini Impregilo) e non solo. Potrebbe chiudersi nel giro di un mese la trattativa che Cmc ha in piedi dallo scorso anno per una partnership con un colosso del settore delle costruzioni che porterebbe denaro nelle casse dell’azienda di via Trieste attualmente in concordato.

A spiegarlo è la stessa Cmc, che nel proprio sito web scrive che "proseguono le trattative aventi ad oggetto la conclusione di una operazione straordinaria finalizzata al reperimento delle necessarie risorse per continuare a soddisfare gli impegni concordatari assunti e, ad un tempo, alla salvaguardia della continuità aziendale e dei posti di lavoro".

Un’operazione, quindi, assolutamente rilevante per le prospettive future, motivo per cui "le negoziazioni sono indubbiamente complesse ed articolate" e coinvolgono importanti banche nazionali e "primari operatori del settore".

Una trattativa che deve necessariamente tenere "in doverosa considerazione il soddisfacimento degli obblighi concordatari, la salvaguardia dei livelli occupazionali, la continuità aziendale nel prossimo futuro". Oggi Cmc conta 323 dipendenti e oltre 100 soci.

Il nome del colosso italiano WeBuild viene associato a Cmc dal 2020, quando Salini Impregilo cominciò a pensare al Progetto Italia, un’aggregazione tra i maggiori costruttori italiani per avere spalle larghe e puntare a mercati di primaria importanza. WeBuild è poi tornata d’attualità nel dicembre scorso. Se l’esito delle trattative sarà positivo, la cooperativa stima di poter avviare entro la fine di giugno "il soddisfacimento delle categorie dei creditori privilegiati, per concluderlo entro l’anno stesso".

Cmc spiega anche che nonostante le ripercussioni dovute alla pandemia, al notevole rincaro delle materie prime e ritardo nell’attuazione del Pnrr abbiano avuto "inevitabili ripercussioni sulle attività societarie" e abbiano comportato "scostamenti temporali rispetto alle iniziali aspettative, la cooperativa è riuscita a mantenere la continuità aziendale, elemento certamente indispensabile per l’adempimento del piano concordatario".

Contemporaneamente, l’azienda fa sapere che "qualora i negoziati in corso avessero esito positivo in tempi più rapidi, la società provvederà a impiegare ogni risorsa disponibile per assolvere anticipatamente ai propri impegni concordatari".

Cmc è stata protagonista, un anno fa, di un’altra importante operazione, anche se con una portata finanziaria ben minore rispetto alle trattative che sono attualmente in corso: il project financing da 18 milioni che ha portato alla cessione di tutta l’area occupata in via Trieste a Cia-Conad.

Il progetto prevede la riqualificazione dell’intera superficie (estesa anche al cosiddetto ‘sigarone’) con la costruzione della nuova sede della Cmc nello stesso perimetro.